Cresce il nervosismo degli investitori nell’attesa del giudizio contro Microsoft. Il titolo (MSFT: vedi quotazioni interattive) ha bruciato questa mattina oltre il 15% del valore in attesa della sentenza, prevista questo pomeriggio alle 5 di Washington (le 23 in Italia), un’ora dopo la chiusura dei mercati.
Dopo la batosta di oggi, la capitalizzazione di mercato di Microsoft scivola al terzo posto, dopo General Electric e Cisco Systems, a quota 474 miliardi di dollari.
Questo nonostante i principali analisti e operatori abbiano assunto un atteggiamento prudente. ”Ora e’ il momento di dimostrare che si ha la pelle dura e di guardare le cose oltre il breve periodo”, e’ il consiglio che Rick Sherlund di Goldman Sachs ripete ai propri clienti e mantiene il titolo Microsoft fra quelli “da acquistare”.
Il verdetto del giudice Thomas Jackson sara’ quasi certamente di condanna. Lo stesso Bill Gates, in una comunicazione inviata per e-mail a tutti i dipendenti della societa’, ha detto di non aspettarsi “un giudizio a favore di Microsoft”.
Dopo il fallimento delle trattative per un accordo con l’antitrust, la scelta e’ dunque quella di impugnare la sentenza e di ricorrere in appello, “sino alla Corte suprema, se sara’ necessario”, hanno dichiarato i legali di Microsoft; l’iter richiedera’ almeno un paio d’anni.
Jackson, con il dispositivo dello scorso 5 novembre, aveva gia’ definito Microsoft “un monopolio”, paragonandola alla Standard Oil di David Rockfeller, la societa’ petrolifera smembrata dal governo americano agli inizi del secolo. Oggi dovra’ stabilire se e quali leggi in materia di antitrust Microsoft abbia violato nella sua posizione di monopolista.
La decisione di ricorrere in appello pone Microsoft al riparo nell’immediato dal rischio di smembramento, uno dei possibili rimedi che il governo potrebbe chiedere in caso di vittoria, ma secondo molti giuristi altri pericoli sono in agguato. Una condanna da parte del tribunale federale costituirebbe un precedente tale da spianare la strada alle numerose cause intentate da aziende e consumatori contro il gigante del software, che rischia di dover affrontare risarcimenti miliardari. Una prospettiva che ha spinto Melissa Eisenstat, analista di CIBC World Markets, ad abbassare il rating del titolo che “da acquistare” passa a “conservare”.
Gli analisti sono infine convinti che il prolungamento della battaglia giudiziaria contro il governo americano ponga Microsoft in una posizione di particolare debolezza per imporre nuovi standard tecnologici e per stringere accordi commerciali in grado di spingera la transizione dal mercato dei personal computer a quello delle ‘Internet device’: cellulari intelligenti, televisione interattiva e tutti i gadget in grado di far accedere alla Rete senza la necessita’ di utilizzare un pc.
Ottimismo a oltranza e’ l’atteggiamento scelto da Mark Specker, analista di SoundView, che ritiene l’acquisto di azioni Microsoft sotto i 100 dollari come un’opportunita’ da’acquisto a prezzi di saldo e prevede – nonostante i guai giudiziari di Bill Gates – un aumento del titolo sino a 140 dollari nei prossimi 12 mesi.