Società

MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (2/2/05)

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USA: il dato sull’indice Ism del settore manifatturiero di gennaio ha evidenziato un valore in calo rispetto al mese precedente, a causa principalmente del ridimensionamento della componente nuovi ordinativi, ai livelli minimi dalla metà del 2003.

Tale sottocomponente è stato però bilanciata dal recupero di quella occupazionale, ai livelli massimi da giugno 2004. Il dato pertanto conferma, con riferimento al settore manifatturiero, quanto evidenziato dall’indice della zona di Chicago. In vista dei dati sul mercato del lavoro del prossimo venerdì le indicazioni sono positive e si aggiungono a quelle altrettanto confortanti giunte dall’andamento sulla fiducia dei consumatori.

Mancano però i dati relativi al settore servizi che verranno pubblicati il prossimo giovedì. Ricordiamo che gran parte delle variazioni dei nuovi occupati sono spiegate proprio da tale settore mentre risulta marginale quello manifatturiero. Per ora, la stima mediana di non farm payrolls superiore alle 150.000 sembra essere non inverosimile.

Le informazioni contenute nell’indice oggi pubblicato sono però interessanti in quanto contengono anche ulteriori indicazioni: se in ottica dati sul mercato del lavoro le notizie sono incoraggianti, il brusco calo degli ordinativi conferma per ora la possibilità di un rallentamento dell’economia cui si dovrebbe assistere già nel primo trimestre.

Con riferimento alla spesa per costruzioni, il dato finale di dicembre ha evidenziato un tendenziale medio annuo dell’8,8%, il valore massimo dal ’96, con un buon recupero soprattutto del settore commerciale. Oggi è attesa la decisione sui tassi da parte della Fed. Scontato il rialzo dei tassi di 25bps. Più dibattuta la possibilità di una modifica dell’approccio graduale di politica monetaria.

Al riguardo non riteniamo che vi saranno modifiche, alla luce degli ultimi dati sui prezzi e sul costo del lavoro che non hanno evidenziato tensioni. Atteso questa sera anche il discorso sullo stato dell’unione da parte di Bush, nell’ambito del quale il presidente potrebbe fornire dettagli sul piano di rientro del deficit.

A mercati chiusi è stata pubblicata la trimestrale di Google che ha guadagnato nell’after hour oltre l’8% dopo aver evidenziato un fatturato superiore ad 1Miliardo di Dollari con utili per azioni al di sopra delle attese.
Europa: incoraggianti i dati sulla dinamica inflativa in area Euro. A gennaio i dati preliminari sui prezzi in Germania hanno evidenziato un tendenziale all’1,6%, dal 2,1% di dicembre, avvalorando l’ipotesi di un calo del tendenziale anche per l’intera area Euro.

In lieve miglioramento l’indice Pmi. A gennaio il dato del settore manifatturiero dell’area Euro ha mostrato un incremento salendo a 51,9 da 51,4 di dicembre, in seguito al miglioramento della componente relativa alla produzione ed ai nuovi ordinativi. In controtendenza la situazione occupazionale che a gennaio è scesa a 48,1, da 48,3 di dicembre. Confortante il dato italiano che ha registrato un maggior recupero grazie al buon andamento anche della sottocomponente occupazionale.

Infine, relativamente ai nuovi 10 membri dell’Eu, ieri l’agenzia di rating S&P’s ha portato a positivo da stabile il suo giudizio sulla situazione dei conti pubblici della Lituania. Tra i motivi della decisione anche l’attesa adozione dell’Euro già nel 2007, al massimo nel 2008, che porterà un miglioramento della sua posizione sull’estero.

Asia-Pacifico: in recupero il mercato azionario grazie al buon andamento delle società operanti nel settore dei semiconduttori. Taiwan Semiconductor ha guadagnato l’1,9%, Nec Electronics (uno tra i maggiori produttori di chip per cellulari) ha recuperato l’1%. Ieri alcune case di investimento hanno migliorato il giudizio sul settore, particolarmente penalizzato nelle scorse giornate. La banca centrale australiana ha mantenuto i tassi fermi al 5,25% per il 14esimo mese consecutivo. Il prossimo 7 febbraio è atteso il report trimestrale sull’economia.

Commodity: in lieve flessione il prezzo del greggio nell’attesa che vengano pubblicate le scorte di petrolio e distillati, in calendario nella giornata odierna. Le attese sono per un incremento delle scorte di benzine, mentre quelle di distillati, in cui è compreso anche il gasolio da riscaldamento, dovrebbero aver registrato una flessione nella settimana conclusasi il 28 gennaio scorso a causa della più grossa bufera di neve che si è abbattuta nel nord est degli Usa il 22 gennaio scorso.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista), C.Pace (Research Assistant)