Società

MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (1/6/05)

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USA:la fiducia dei consumatori del mese di maggio ha inaspettatamente evidenziato un recupero cui hanno contribuito sia la componente corrente che quella prospettica.

Luci ed ombre sulla percezione della situazione sul mercato del lavoro: coloro che segnalano un’ampia disponibilità di posti di lavoro è passata da 22,4% a 22,6 e la percentuale di coloro che si aspettano un incremento dei posti di lavoro nei prossimi sei mesi è salita al 14,9% da 14%. In peggioramento però la percentuale di coloro che invece percepiscano più ardua la ricerca di un nuovo lavoro (da 22,9 a 24,2%).

Meno positive le indicazioni fornite dall’indice Pmi del settore manifatturiero di Chicago (da 65,6 a 54,1) in seguito al peggioramento delle principali sottocomponenti tra cui quella occupazionale (da 62,3 a 54,7).

In sintesi, il quadro che emerge dalle nuove pubblicazioni sembra essere il seguente: i consumatori sono più fiduciosi sulla situazione dell’economia e probabilmente tale miglioramento è stato più marcato nella seconda parte di maggio, grazie all’effetto positivo della continuazione del calo del prezzo del greggio.

Il settore manifatturiero continua invece a manifestare segnali di debolezza.
Secondo quanto riportato da FT, sia GM che Ford starebbero per annunciare un ulteriore taglio della produzione nel Nord America. In peggioramento le prospettive percepite dai 123 Ceo membri del c.d. Business Roundtable: il relativo outlook index è arrivato ai minimi dal mese di marzo 2004.

Sul mercato obbligazionario il tasso decennale governativo si è riportato nuovamente in prossimità del 4%, con futures sui Fed funds che continuano a stimare un livello dei Fed funds del 3,5% per fine anno.

Europa:molto deludenti gli indicatori anticipatori in area Euro.

Dopo le flessioni dell’Ifo in Germania e del business confidence in Francia ed in Italia, la fiducia delle imprese in area Euro di maggio ha registrato una marcata flessione scendendo a –11 dal –9 di aprile.

In rallentamento anche la fiducia dei consumatori (-15, da –13) penalizzata dalla tenuta del prezzo del greggio e delle benzine. A tale proposito merita attenzione il dato sull’indice dei prezzi al consumo italiano da cui è emersa un’accelerazione della componente trasporti (+0.7% m/m, dal +0.4% di aprile), ad evidenziare come la componente petrolifera stia ancora impattando negativamente sulla dinamica inflativa.

L’indebolimento dell’Euro ed un prezzo del greggio ancora superiore ai 50 $ al barile potrebbe rappresentare uno dei principali ostacoli al calo delle spinte inflattive nel mese in corso.
In lieve rallentamento il tasso d’inflazione armonizzata europea: secondo la stima preliminare diffusa dall’Eurostat, il tendenziale è sceso a maggio al 2%, dal 2,1% del mese precedente. Interessante per il dato definitivo sarà l’andamento dei prezzi al consumo in Francia in calendario per il 14 giugno p.v.

Oggi l’attenzione, oltre alle indicazioni dal lato macro, sarà focalizzata sull’esito del referendum olandese. Gli ultimi sondaggi davano il fronte del No in netto vantaggio, con il 53,2% dei consensi.
Se la Costituzione Europea venisse bocciata per la seconda volta in pochi giorni, questo potrebbe aumentare il pessimismo nei confronti della valuta unica, che ieri ha toccato l’1,2296 vs Dollaro.

Asia-Pacifico: quinta seduta consecutiva in rialzo stamani per l’indice azionario nipponico Nikkei 225, che ha chiuso in progresso dello 0,47%, con i titoli delle grandi aziende esportatrici aiutati dalla persistenza della recente debolezza dello Yen nei confronti del Dollaro, mentre i titoli delle aziende maggiormente esposte all’andamento del mercato interno che hanno tirato il fiato, dopo i guadagni dei giorni scorsi.

In flessione le azioni di diverse società di intermediazione finanziaria, dopo che Yahoo! Japan (+0,91%) ha annunciato il proprio ingresso nel potenzialmente lucroso mercato dell’on-line trading per investitori individuali in collaborazione con i broker Nikko Cordial (+0,84%) ed E*Trade Securities.

Sempre in Giappone, il dato preliminare per i redditi da lavoro dipendente nel mese di aprile ha mostrato come questi siano tornati a crescere dopo più di quattro anni di declino, anche grazie alla traslazione sui lavoratori dei congrui utili fatti registrare di recente da Corporate Japan, con i salari di base cresciuti dello 0,3% ed i redditi complessivi dello 0,6% sul mese, su base destagionalizzata.

Commodity:il rafforzamento del dollaro, alla riapertura dei mercati britannici e statunitensi, ha penalizzato il mercato delle materie prime.

Il petrolio ha invece chiuso la sessione pressoché invariato, in attesa anche della pubblicazione di domani dei dati sulle scorte statunitensi.

Il ministro del petrolio algerino ieri ha inoltre smentito le voci diffuse nei giorni precedenti, che vedevano un taglio della produzione Opec nella riunione di giugno, ritenendo più verosimile il mantenimento delle attuali quote in vista soprattutto dell’aumento della domanda nella seconda parte dell’anno.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C.Pace (Economista)