Società

Lo Stato senza stato e soprattutto senza tasse

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ROMA (WSI) – Alla vigilia del giorno in cui il Regno Unito decide se tornare “libero” dalle regole europee e riconquistare la sua totale indipendenza politica e commerciale, sulle onde di Radio 24 è andata in onda una puntata istruttiva su cosa vogliono dire sovranità e auto gestione. Non anarchia utopica, ma realtà possibile grazie alle dimensioni geografiche ridotte del neo Stato e alla volontà della popolazione di partecipare tutti al progetto più unico che raro.

“Vi piacerebbe vivere in uno Stato in cui tutto funziona alla perfezione, con una propria moneta e organizzazione, e in cui non devi pagare le tasse?” si chiede Enrico Ruggeri nel video di presentazione della puntata trasmessa ieri de Il Falco e il Gabbiano e dedicata all’esperienza ai limiti dell’incredibile di Vit Jedlicka, fondatore dello Stato utopistico di “Liberland”.

Il 32enne Jedlicka è convinto che la sua Liberland, uno Stato senza Stato e soprattutto senza tasse, sia una realtà concreta che si sta formando nonostante le mille difficoltà. Fondato il 13 aprile 2015 in un lembo di terra di nessuno al confine tra la Serbia e la Croazia, Liberland sta crescendo, acquisendo sempre più riconoscimenti internazionali, creando la sua moneta, la sua linea aerea, perfino la sua squadra di calcio. Una terra dove la libertà viene prima di tutto in ogni aspetto del vivere sociale, da quello economico a quello dei semplici rapporti interpersonali.

Il 32enne presidente e fondatore di Liberland
TO GO WITH AFP STORY BY JAN FLEMR-
Vit Jedlicka, a 31-year-old Czech liberal politician presents his ”Liberland” on April 20, 2015 at the University of Economics in Prague. Jedlicka founded Liberland, a tiny tax haven, on a piece of no-man’s land between Croatia and Serbia earlier this month. The newest country on the world map offers voluntary taxes to new citizens who respect other people and their views, respect private property, have no criminal record and have no record as Communists, Nazis or other extremists. AFP PHOTO/MICHAL CIZEK (Photo credit should read MICHAL CIZEK/AFP/Getty Images)

“Noi, cittadini della Libera Repubblica di Liberland, allo scopo di assicurare la Vita, la Libertà e la Proprietà per noi stessi e per le generazioni future, ordiniamo e stabiliamo la Costituzione della Libera Repubblica di Liberland, auspicando un armonioso consenso per il beneficio di tutti. Consci della lunga e vergognosa lista di abusi governativi nei confronti del Sovrano Diritto Individuale, dichiariamo che la Pubblica Amministrazione che governa la Libera Repubblica di Liberland rispetterà in maniera imprescindibile la Carta dei Diritti e si atterrà alle funzioni stabilite dalla Costituzione. Se la Pubblica Amministrazione dovesse risultare un ostacolo, invece che un garante, dei nostri Diritti, il Governo verrà immediatamente sciolto e sostituito da un Governo nuovo, che rispetti i Diritti Individuali, imprescindibili per ciascun essere umano”.

Questa è l’introduzione della Costituzione di Liberland: “già le premesse sono decisamente interessanti, ma se ci si addentra e si va a leggere l’elenco dei Diritti, la Carta dei Diritti dei liberi cittadini di Liberland, ci si accorgerà subito di quanto questo Stato-non Stato sia rivoluzionario e assolutamente innovativo nella sua struttura”, si legge nel comunicato della trasmissione radiofonica.

Il cantante Enrico Ruggeri ha racconta la storia di Jedlicka, autoproclamatosi presidente, il quale però ha già fatto qualcosa di insolito per i politici: ha dichiarato che una volta portato a compimento il suo progetto, darà le dimissioni, “perché Liberland in realtà non ha bisogno di un presidente”.