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Quanto rende investire nei PAC, i Piani di Accumulo? E’ un’analisi di Moneyfarm a mettere in luce come nelle principali crisi degli ultimi 25 anni, dalla crisi degli anni 2000 a quella recente innescata dal conflitto in Ucraina, l’investimento tramite PAC avrebbe trasformato la volatilità in un vantaggio.
La peculiarità dell’investimento nei PAc, secondo Davide Cominardi, Investment Consultant Manager di Moneyfarm, non è inseguire rendimenti più alti, ma sviluppare disciplina, ridurre l’emotività e trasformare la volatilità del mercato in un vantaggio: il PAC consente agli investitori di partecipare con fiducia al gioco dei mercati, indipendentemente dal contesto economico.
PAC: cosa sono e a chi sono consigliati
Il PAC, il Piano di Accumulo del Capitale, è lo strumento di investimento ideale per chi desidera costruire il proprio futuro finanziario un passo alla volta, attraverso una sana disciplina di risparmio.
Come ricorda l’analista di Moneyfarm, investire in un PAC significa versare periodicamente una somma prefissata in un veicolo di investimento, quale ad esempio un fondo o una gestione patrimoniale. In tal modo si può comprare a prezzi sempre diversi, mediando nel tempo il prezzo di carico e, in uno scenario ribassista anche acquistare a cifre tendenzialmente più vantaggiose.
La prudenza è la principale caratteristica richiesta a chi voglia investire nei PAC, un’opzione consigliata a chi ha la possibilità di risparmiare regolarmente una quota del proprio stipendio, anche minima.
Mettere da parte ogni mese anche solo una piccola somma consente, difatti, di tutelarsi in vista del futuro, resistendo alla tentazione del panic selling, per raggiungere traguardi anche impegnativi, come l’acquisto o la ristrutturazione di un immobile, o la creazione di una rendita pensionistica che permetta di affrontare con serenità il ritiro dal mondo del lavoro. I vantaggi del Pac durante una fase di crisi, rispetto all’investimento in un’unica soluzione, sono evidenti soprattutto in termini di tempi di recupero.
Investimenti in un’unica soluzione vs PAC: i comportanti nei periodi di crisi
L’analisi di Moneyfarm si sofferma ad analizzare come si è comportato un PAC rispetto a un investimento in un’unica soluzione durante le principali crisi di mercato del nuovo millennio (il crollo del 2000, la crisi finanziaria del 2008, la pandemia del 2020 e la correzione del 2022).
Dati alla mano, nello specifico, confrontando un investimento di 10.000 euro in un’unica soluzione con un investimento iniziale di 10.000 euro combinato con un contributo mensile di 100 euro, secondo i calcoli di Moneyfarm, la disciplina del versamento ricorrente avrebbe consentito di tornare in pareggio ben 339 giorni prima durante la crisi degli anni 2000 e 419 giorni prima durante la crisi finanziaria del 2008.
Stessa dinamica anche per l’ultimo ribasso dei mercati azionari collegato all’impennata dell’inflazione e allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. La crisi del Covid-19 è stata caratterizzata, invece, da un crollo vertiginoso ma da una risalita altrettanto rapida, che non ha creato le premesse per un miglioramento dei tempi di recupero tramite l’utilizzo del Piano di Accumulo.
In sostanza, dice l’analisi, emerge come la scelta di attivare un piano di accumulo in un momento di forte stress sui mercati finanziari porti un beneficio tangibile e aiuti a vivere diversamente una fase complicata per il proprio investimento.