Un dividendo staordinario di 850 lire per azione, prelevato dalla riserva, e un dividendo ordinario pari a 150 lire (rispetto alle 135 del ’98), pagabile dal 25 maggio.
Sono le decisioni prese dall’assemblea ordinaria degli azionisti e dal consiglio di amministrazione di Interpump group, azienda leader nelle pompe ad alta pressione, quotata in Borsa.
I ricavi consolidati sono saliti del 13% a 618,2 miliardi rispetto ai 548,8 del passato esercizio. L’ utile è aumentato del 34% a 42,9 miliardi contro 32,1 del ’98.
La capogruppo ha visto aumentare l’utile da 19,2 a 29,1 miliardi. L’ utile operativo consolidato è stato di 106,6 miliardi con un incremento del 5% mentre il roe è del 18,4% contro il 17,4% del
’98.
IL cash flow generato sale a 87 miliardi (+17% rispetto al ’98) mentre l’indebitamento finanziario netto consolidato passa da 162,4 a 310 miliardi per effetto delle acquisizioni compiute nel corso dell’anno. Il patrimonio netto consolidato è salito da 304,3 a 342,9 miliardi pari ad un rapporto indebitamento/mezzi
propri dello 0,9.
Nel corso del 1999 Interpump ha acquisito tra
l’altro l’ 85% dell’americana Muncie Power Products. L’amministratore delegato Giovanni Cavallini ha ribadito l’obiettivo dei 1.000 miliardi di fatturato entro il 2002 ed il
raddoppio della capitalizzazione di borsa rispetto ai valori di settembre ’99 nei prossimi tre anni.