(9Colonne) – Madrid, 21 giu – Le dimensioni sono importanti, almeno quando si parla di internet che ha emesso il suo inequivocabile verdetto: gli indirizzi brevi funzionano meglio di quelli lunghi. Secondo un’analisi della Netsuus, compagnia spagnola specializzata nelle rilevazioni dell’audience, il 64% del traffico nella Rete convergerebbe verso siti il cui indirizzo ha sei o meno di sei lettere, esclusi il www e il dominio (.it, .com, ecc.). L’osservazione in sé potrebbe sembrare addirittura banale se non fosse che ad essa sono legate una serie di considerazioni collaterali. Intanto che la lunghezza media degli indirizzi web è di 8,5 caratteri, dato che, aggregato al primo, conferma che i siti con indirizzi lunghi siano effettivamente meno visitati. Ma la considerazione più interessante è che le limitate combinazioni che si possono ottenere con sei lettere sta facendo sì che gli indirizzi brevi siano pressoché esauriti. Ovviamente limitando l’analisi a quegli indirizzi che comunque sono espressione di una sigla ben nota o di una parola di senso compiuto. L’aggregazione casuale di sei lettere è una strada che forse porta ancora a qualche indirizzo libero, ma di fronte a un www.frzkie.com o un www.bkaahj.it forse conviene comunque spendere qualche lettera in più e avere un indirizzo di senso compiuto. Lungo sì, ma che almeno sia memorizzabile.
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