I titoli preferiti per la settimana
OLIVETTI-TECNOST
La scorsa settimana sono stati definiti gli estremi dell’operazione di fusione per incorporazione di Tecnost in Olivetti; verranno attribuite 1,12 azioni Olivetti ordinarie per ogni azione Tecnost, sostanzialmente in linea con le aspettative del mercato, dato che i due titoli si erano mantenuti su un rapporto di 1,10 –1,15 azioni Olivetti per ogni azione Tecnost.
L’operazione di fusione dovrebbe concludersi entro l’anno ed è stata subordinata all’approvazione degli azionisti Tecnost e Olivetti che in sede di assemblea straordinaria dovranno approvare il piano di fusione. Olivetti, inoltre, si è impegnata a non procedere all’operazione qualora nell’assemblea straordinaria di Tecnost si registrasse il voto contrario da parte degli azionisti titolari della maggioranza assoluta delle azioni non detenute da Olivetti stessa. Il management di Olivetti ha dato quindi un segnale forte di attenzione nei confronti del mercato ed in particolare degli azionisti di minoranza, confermando l’atteggiamento “market friendly” già emerso da qualche tempo.
L’operazione, per quanto attesa, sancisce un passo importante nell’opera di accorciamento della catena del valore e di razionalizzazione della struttura del gruppo e va pertanto considerata con favore. Ribadiamo il nostro giudizio positivo sui due titoli con una leggera preferenza per Olivetti grazie al suo maggior appeal speculativo. Infatti, la Bell (che attualmente controlla il 26% di Olivetti), vedrebbe diluita la propria quota e quindi, così come già indicato più volte dai suoi principali azionisti, dovrebbe effettuare acquisti sul mercato per incrementare di nuovo la propria partecipazione. BUY.
SEAT PG-TIN.IT
L’OPA di Telecom Italia su Seat PG si e’ conclusa con la consegna di n. 338,3 milioni di titoli ordinari (pari all’8,3% del capitale ordinario) e di n. 326,5 milioni di titoli di risparmio (pari al 22,55% del capitale di risparmio). L’esborso per Telecom, in caso di accettazione dell’offerta, si aggirerebbe sui ITL 4.600 mld. Una volta effettuata l’operazione di fusione fra Seat e Tin.it e convertite le azioni di risparmio, Telecom Italia verrebbe a detenere una quota nella nuova società intorno al 67%.
La quota in eccesso rispetto alle necessità di controllo potrebbe essere usata per scambi azionari o essere distribuita agli azionisti Telecom Italia. Secondo l’a.d. Lorenzo Pelliccioli, la nuova società Seat-Tin.it dispone di circa ITL 24.000 mld impiegabili per future acquisizioni e/o alleanze che sembrano essere sempre più una via obbligata per sostenere la futura crescita della società e per contrastare le strategie di espansione dei principali concorrenti. Nel corso della settimana i Cd’A di Telecom Italia e Seat PG hanno deliberato di procedere nell’integrazione di Tin.it in Seat fissando un rapporto di concambio pari a 1:1.
L’operazione è subordinata all’ottenimento, entro il 31 luglio, dell’approvazione da parte dell’autorità Antitrust, verranno offerte gratuitamente 56 azioni ordinarie Seat PG ogni 1.000 azioni Telecom Italia ord. e rnc. Qualora l’assemblea speciale di risparmio non dovesse validamente costituirsi o non dovesse approvare la delibera, saranno offerti, agli azionisti di risparmio di Telecom Italia 80 azioni Seat PG rnc.
Ribadiamo il nostro giudizio positivo sul titolo Seat PG, pur nella convinzione che l’andamento nel breve continuerà ad essere influenzato dalle attese circa il giudizio da parte dell’autorità Antitrust, in quanto riteniamo che possa giocare un ruolo di primo piano nella fase di consolidamento in atto nel settore Internet in Europa e risulti a sconto rispetto ai principali concorrenti. BUY.
FIN.PART
Fin.Part è operativa nel settore alberghiero attraverso 9 unità di cui 6 a marchio Radisson Sas, nel tessile, attraverso il controllo di Frette, società leader nell’home couture e nelle forniture alberghiere di fascia alta e nell’abbigliamento con 7 marchi tra cui Marina Yachting, Moncler, Henry Cotton’s nel segmento dell’informal dress e Maska nello womanwear. Il 1999 ha rappresentato per il gruppo l’anno del turnaround, avendo condotto importanti acquisizioni nel settore del tessile-abbigliamento, che sarà in grado di valorizzare il know-how già presente nel gruppo e di rendere il business Fin.Part assimilabile nel medio periodo a realtà del settore della moda e del lusso.
Alla luce delle elevate prospettive di crescita dei diversi business del gruppo riteniamo che l’up-side del titolo sia di circa il 20%, come confermano sia il Discounted Cash Flow Model che la Somma delle Parti. Anche alla luce della straordinaria performance del titolo (+100% in un anno) esprimiamo un rating di ADD sul titolo, individuando un target price superiore a 2,4 Euro per azione. Negli ultimi tempi è inoltre aumentato l’appeal speculativo sul titolo in quanto sembra che il gruppo stia cercando di cedere l’attività alberghiera al fine di focalizzarsi nello sviluppo del tessile-abbigliamento. Una nostra stima ci porta a valutare il ramo alberghiero intorno ai ITL 280 mld con conseguente effetto positivo a livello di flusso di cassa e miglioramento della Posizione Finanziaria Netta. ADD.
BNL
Fra gli Istituti bancari su cui abbiamo un giudizio di acquisto annoveriamo quello di Via Nazionale, che riteniamo ancora notevolmente sottovalutato rispetto alle sue potenzialità di medio-lungo termine: il nostro target è di 5 euro. Recentemente è stato raggiunto l’accordo per la vendita al SanPaolo-IMI del 49% di BN holding. Il prezzo di cessione è stato fissato in ITL 1.692,7 mld e determinerà per BNL una plusvalenza di oltre ITL 1.400 mld.
Nell’ambito dell’operazione rientrano anche i colloqui con le Assicurazioni Generali per rilevare il 51% di BNL Vita, in possesso della compagnia triestina. Inoltre prenderà il via, a partire dal prossimo 5 giugno, il servizio di trading on-line: inizialmente l’attività sarà limitata al mercato italiano ma in seguito verrà estesa anche ai principali mercati esteri. Il servizio sarà disponibile anche attraverso l’uso del telefonino, grazie all’accordo fra BNL ed il quarto gestore di telefonia mobile BLU (di cui BNL possiede una quota del 7%). Sempre nell’ambito della telefonia sembra confermata l’intenzione di quotare entro l’anno la società di telefonia fissa Albacom (partecipata al 22,5%) con ripercussioni senz’altro positive sul titolo. BUY.