La guerra nel settore delle riviste telematiche americane, i cosiddetti “e-zines”, sembra essere arrivata a dare un risultato visto che Michael Kinsley, direttore della rivista telematica di Slate, e’ in grande vantaggio rispetto al rivale David Talbot, direttore di Salon (SALN).
Secondo quanto riporta l’editoriale dello stesso Kinsley, per quanto riguarda il mese di febbraio, Slate, la rivista cibernetica di politica e cultura pubblicata dal colosso informatico Microsoft (MSFT), ha registrato un afflusso di persone in rialzo del 46% a quota 1,9 milioni, mentre Salon solo di 919 mila visitatori, in calo del 39%.
Lo scorso novembre il gruppo italiano Mondadori ha iniziato ad investire in Salon per espandersi nel settore Internet e Leonardo Mondadori ne e’ entrato nel Consiglio di Amministrazione.
Le due riviste sono da sempre acerrime nemiche e solo qualche mese fa Talbot aveva fatto sapere di aver distaccato Slate di molto registrando un utenza di 3 milioni di visitatori al mese. Kinsley aveva immediatamente ribattuto accusando il rivale di poca credibilita’.
Il direttore di Slate venerdi’ scorso ha voluto reiterare le sue accuse pubblicando le perdite di Salon che ammontano a 5,6 milioni di dollari nel corso dell’ultimo trimestre del 1999 – come riportano i dossier depositati presso la Securities and Exchange Commission, l’ente americano di vigilanza sulla borsa.
La risposta di Salon e’ che i numeri variano notevolmente di mese in mese e che i calcoli di Media Metrix non sono sempre corretti – Salon ha cancellato il suo abbonamento con Media Metrix l’anno scorso.
Indubbiamente i calcoli per l’audience non sono una scienza esatta, e, secondo David Card, analista di Jupiter Communications, Slate ha beneficiato della nuova strategia che lo rende disponibile gratuitamente sul Web.
Secondo David Verklin, CEO di Carat North America, il traffico sul sito non e’ l’elemento importante per giudicarne il successo e l’elemento chiave che differenzia i due e-zines e’ che Salon e’ fondamentalmente una rivista Internet che vive su e per Internet, mentre Slate e’ per la stragrande maggioranza spinto da societa’ mediatiche non Intrenet.
A dimostrazione del fatto che Slate puo’ attrarre pubblico anche attraverso mezzi diversi dalla rete telematica, Slate produrra’ dei programmi – tra cui un “Meet the press” per un pubblico giovane – tramite la PBS.