L’euro riesce a mantenere i livelli forti delle ultime ore, e oscilla tra $0,937 e $0,940.
A sostenere la moneta unica sono diversi fattori, l’ultimo dei quali (in ordine di tempo) è la dichiarazione del presidente della Bce, Banca centrale europea, Wim Duisemberg il quale prevede “un lungo periodo di crescita economica sostenibile” a patto che ci sia una moderazione salariale e una riforma dei mercati; Duisemberg conferma soprattutto l’impegno della Bce nella stabilità dei prezzi e ribadisce che la Banca centrale è “fortemente impegnata” a respingere pressioni che possono emergere sul fronte dei prezzi.
In questo senso i mercati attendono, dalla prossima riunione dei banchieri a Francoforte, un aumento dei tassi di interesse della zona euro di almeno lo 0,25%; la manovra dovrebbe smorzare le spinte inflazionistische che anche l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) intravede nell’immediato futuro.
Inoltre si spera in un intervento diretto sul mercato per sostenere il corso della moneta unica e, come ha sottolineato questa mattina il premier francese Lionel Jospin, in un maggior coordinamento fra Bce e Euro-11.