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Dove andrà Wall Street nell’anno delle Presidenziali Usa? Le stime degli analisti

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Nel 2020, ovvero l’anno delle elezioni presidenziali Usa, il mercato azionario americano avrà poca benzina per correre: economia in rallentamento, operazioni di buy-back in calo e aumento della volatilità in vista del voto.

Sono tutti fattori che, secondo gli uffici studio delle maggiori banche d’affari metteranno un freno alla corsa della Borsa Usa.

La media delle maggiori banche di investimento americane, si aspetta un aumento dei rendimenti dello S&P 500 a una sola cifra. Addirittura, alcuni strategist, come Morgan Stanley e Ubs anticipano un declino dello S&P 500 sulla scia di un calo dei profitti e di un deterioramento dei fondamentali.

Nel dettaglio, la media degli analisti di Wall Street, calcolata da CNBC, ha fissato 3.272 punti il target per lo S&P 500 entro fine 2020, un valore che implica una crescita del 5% circa dai valori attuale. Si tratta di percentuali nettamente inferiori a quelli visti quest’anno.

…frenata in vista dopo crescita boom del 2019

Nonostante la continua lotta commerciale tra Stati Uniti e Cina, da gennaio lo S&P 500 ha messo a segno un aumento del 24%. Ed è sulla strada per chiudere il miglior anno dal 2013.

La crescita è stata gran parte sostenuta dal settore tecnologico. I produttori di chip, in particolare, si sono dimostrati resistenti, nonostante le difficoltà economiche. L’ETF VanEck Vectors Semiconductor, che tiene traccia delle prestazioni dei chipmaker statunitensi come Intel e Nvidia, è aumentato di oltre il 50% da gennaio. Nel frattempo, il titolo che ha brillato di più sullo S & P 500 è quello di Advanced Micro Devices, che ha visto il prezzo delle azioni salire del 114%.

Nonostante i guadagni delle azioni tecnologiche e di Internet, gli strategist di Wall Street ora suggeriscono una maggiore selezione dei titoli, dando priorità a quelle società con livelli più bassi di debito, reddito affidabile e finanze solide.