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Da Mercedes business e mobilità

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Con una strategia innovativa il gruppo tedesco affronta i cambiamenti che stanno rivoluzionando l’automobile. Parla il presidente della filiale italiana

A cura di Motori.it

Per il gruppo Daimler, proprietario dei marchi Mercedes-Benz e Smart, il 2018 è stato intenso e ricco di sfide, con risultati importanti. Lo scorso anno il gruppo tedesco ha infatti registrato la vendita di 2,438 milioni di auto, con un aumento dei volumi dello 0,6% rispetto al 2017. Inoltre per il terzo anno consecutivo Mercedes-Benz è stato il marchio premium più apprezzato al mondo.
Oggi la vera forza della casa di Stoccarda è la visione del futuro: Radek Jelinek, presidente di Mercedes-Benz Italia, illustra le strategie con cui intende raggiungere nuovi e importanti obiettivi nel 2019. Jelinek è reduce di un eccezionale risultato ottenuto a capo di Mercedes-Benz Messico, dove ha rilanciato il marchio della stella a tre punte portandolo al primo posto nel mercato dei costruttori premium. Senza contare che nel nostro Paese ha guidato la filiale milanese della casa tedesca in un periodo – dal 2011 al 2015 – in cui la crisi colpiva anche il mercato dell’automobile e la politica non aiutava il comparto promuovendo iniziative poco felici come l’introduzione del superbollo.


Radek Jelinek, presidente di Mercedes-Benz Italia

Rispetto al suo primo periodo in Italia, quali sono oggi le sfide da affrontare per il gruppo Mercedes-Benz?
“Abbiamo dalla nostra parte la competenza e il primo posto tra la concorrenza premium. È vero, ci sono tanti problemi come i blocchi imposti dalle varie amministrazioni comunali che toccano di riflesso la sorte dei motori diesel, ma negli ultimi anni abbiamo lanciato tecnologie e modelli che ci aiuteranno a prendere nuove strade. Non sono preoccupato di affrontare le criticità attuali del mercato. Quando ho lasciato Milano, nel 2015, dopo un periodo di crisi per il mercato italiano, riuscimmo a chiudere l’anno con 77.800 unità vendute. Al mio rientro in Italia ho trovato una situazione migliore: abbiamo chiuso il 2018 con più di 86.000 immatricolazioni. In merito ad altre problematiche, la soluzione per noi costruttori è parlare con i politici e le istituzioni perché solo con il confronto costante si può arrivare a delle soluzioni”.

Quali strategie saranno utili a mantenere competitiva la vostra offerta?
“Dobbiamo rivalutare l’immagine e l’utilizzo dei motori diesel. Ci vuole uno studio a 360 gradi per chiudere un ciclo e aprirne un altro. Non si può passare improvvisamente alla vendita di sole automobili elettriche: bisogna prima di tutto mettere il cliente nelle condizioni di affrontare questo periodo di transizione nel miglior modo possibile e sotto ogni punto di vista, sia economico che strutturale”.

Quali sono gli obiettivi di Mercedes-Benz, in Italia, per il 2019?
“Il primo obiettivo è quello di crescere per numero di immatricolazioni e questo sarà possibile con il lancio di nuovi modelli. A febbraio abbiamo lanciato la nuova Classe B e stiamo curando il lancio della nuova Classe GLE e della tecnologia ibrida-diesel che garantisce consumi ed emissioni fortemente ridotte. Sono in arrivo la nuova CLA e la EQC, la nostra automobile 100% elettrica che si potrà ordinare dal mese di aprile e vedere in concessionaria da giugno. Poi arriverà la nuova Classe A Sedan”.

Come farà Mercedes-Benz a trasmettere il concetto di Premium Brand alla generazione dei Millennials e mantere alto il gradimento della clientela più fidelizzata?
“Ogni giorno nel nostro lavoro abbiamo una missione fondamentale: continuare a soddisfare i clienti che ci hanno già espresso il loro gradimento e raggiungerne di nuovi, soprattutto i più giovani. Entrambi i clienti sono importanti per Mercedes-Benz. Teniamo molto alle nuove tecnologie, alla digitalizzazione nelle nostre automobili e per questo abbiamo deciso di far debuttare il sistema MBUX sulla Classe A, il modo migliore per raggiungere la clientela giovane. È importante essere predisposti ad aprirsi verso le nuove generazioni, anche se questo prevede un cambiamento nell’approccio professionale. Questo riguarda tutto l’ambiente e la gerarchia di Mercedes-Benz Italia”.

Ci può fare un accenno al futuro piano d’azione della casa tedesca?
“La strategia di Mercedes-Benz si riassume con le 5 C: Core, Case, Culture, Company e Customer. Cinque pilastri sui quali poggerà il piano del gruppo nei prossimi anni. Core costituisce il nucleo del business caratterizzato da un’offerta di automobili che dovranno avere le qualità per minimizzare l’impatto ambientale. Case [acronimo di Connected, Autonomous, Share & Services, Electric, ndr] racchiude il senso del futuro stesso dell’automobile, sempre più connessa e autonoma, elettrificata e condivisa con i servizi di sharing. Culture rappresenta la sfera della cultura aziendale che ha la necessità di aggiornarsi e riadattarsi a un settore reattivo e dinamico. Company, infine, descrive l’adeguamento organizzativo che la struttura aziendale deve affrontare per prepararsi a soddisfare le nuove esigenze del mercato globale”.

Il rapporto tra cultura aziendale e business è sicuramente uno degli aspetti più interessanti della strategia delle 5 C. Quanto è importante questo legame per Mercedes-Benz in Italia?
“La cultura è essenziale: dobbiamo accelerare il cambiamento della nostra struttura e aggiornare continuamente le nostre capacità. È altrettanto fondamentale avere la possibilità di essere liberi nelle visioni strategiche ed essere bravi a inquadrarle nel sistema Mercedes-Benz per il raggiungimento dei nostri obiettivi”.

Come reputa le recenti decisioni del governo italiano in merito al mercato dell’automotive?
“Il governo deve capire che i costruttori di automobili non sono nemici da combattere, ma aziende che creano lavoro e contribuiscono al Pil del Paese. A livello europeo abbiamo delle sfide molto serrate da affrontare per raggiungere il livello di emissioni imposto: se ci ritroviamo coinvolti in un vortice di leggi e ordinanze tutte diverse rallentiamo il nostro lavoro e rischiamo di generare confusione nella scelta finale del cliente. Serve un piano ben definito per l’eventuale rinnovo del parco circolante, iniziando dalla riconsiderazione dei motori a ciclo diesel che ancora oggi rappresentano la soluzione migliore per le necessità dei clienti italiani”.

Smart sarà la prima “freccia” che Daimler scaglierà in favore dell’alimentazione totalmente elettrica. Per il nostro Paese si tratta di una sfida importante: cosa si aspetta da questa “piccola” rivoluzione?
“Considerando la realtà del mercato Smart in Italia [al primo posto su scala mondiale per numero di immatricolazioni, ndr], la totale elettrificazione della gamma porterà sicuramente una perdita delle unità vendute nel 2019, ma questo passaggio è importante perché Smart rappresenta la prima vera esperienza full electric per Mercedes-Benz. Da questa sfida raccoglieremo tante informazioni utili relative anche alle infrastrutture, ai servizi post-vendita e alla manutenzione. C’è un interesse del cliente verso questo cambiamento e anche per questo ripaghiamo la sua fiducia offrendo l’installazione gratuita a domicilio della Wallbox”.

Per concludere: servono nuove regole al nostro Paese oggi?
“Direi di no: ce ne sono talmente tante a livello europeo, con sfide e obiettivi importanti sulle emissioni, che studiare nuove normative a livello nazionale potrebbe mettere in difficoltà il mercato”.
Nonostante tutto, è evidente che Mercedes-Benz sia pronta ad accettare nuove sfide per riunire sotto la stella a tre punte i clienti di ieri, di oggi e di domani.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di marzo del magazine Wall Street Italia.