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Credem, la centralità del cliente nel wealth management

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“Il Gruppo Credem ha da anni intrapreso un percorso che punta a sviluppare una mentalità orientata all’innovazione a tutti i livelli: business, organizzazione e sostenibilità, con la funzione people che è stata di stimolo in tal senso per tutto il gruppo. In particolare il grande sforzo profuso negli anni sul tema della digitalizzazione ci ha permesso di affrontare il periodo della pandemia con grande efficacia mettendo al sicuro le nostre persone e i nostri clienti e dando ancora più diffusione all’utilizzo di strumenti per la gestione delle relazioni a distanza. Non abbiamo rinunciato a incontrare i nostri clienti ma lo abbiamo fatto in sicurezza ogni volta che questo è stato possibile, salvaguardando anche le esigenze dei singoli.
Considero l’innovazione e la tecnologia uno dei driver principali per rispondere e adeguarci ai cambiamenti in atto sul mercato e ai bisogni emergenti dei nostri clienti.
Anche il nostro modello di servizio nel mondo Wealth, che ci vede uno dei pochi gruppi con fabbriche prodotto gestite internamente, garantisce una forte autonomia e trasparenza nella proposizione delle soluzioni d’investimento ma anche, aggiungerei, la possibilità di applicare al wealth management le nostre policy aziendali, che mettono al primo posto la gestione attenta e la salvaguardia della nostra buona reputazione”.

A raccontare le peculiarità dell’istituto emiliano ai lettori di WSI è Paolo Magnani, responsabile Wealth Management del Gruppo.

Secondo Magnani col termine “wealth” si introduce un concetto più ampio della semplice gestione finanziaria, che per quanto resti centrale nelle attese dei clienti si amplia, includendo la gestione dell’intero patrimonio della famiglia, anche in ottica di protezione e previdenza e per le fasce di clientela con patrimoni più importanti, arriva a includere l’immobiliare, l’arte, le esigenze di ottimizzazione fiscale e quelle di supporto in operazioni di M&A.“Nel gruppo Credem – sottolinea Magnani – l’attenzione è rivolta a tutte le fasce di clientela con un modello di servizio specializzato per le diverse esigenze, dalle più semplici fino alla gestione di realtà più complesse che riguardano famiglie con patrimoni importanti o con una vocazione imprenditoriale. Riteniamo che tutti abbiano bisogno di supporto professionale nella gestione del proprio patrimonio, al fine di permettere il raggiungimento degli obiettivi, dei progetti propri e dei propri familiari, soprattutto in questo periodo in cui la quantità di informazioni può risultare fuorviante o può confondere.
Come Gruppo abbiamo una lunga tradizione in questi ambiti e stiamo ulteriormente investendo per migliorare ancora, ma la sfida maggiore credo sia quella di riuscire a ‘personalizzare’ l’approccio sul cliente. È importante cercare di comprendere i bisogni dei nostri clienti in termini di approccio comunicativo, modalità di interazione, gestione dell’emotività, preparazione e consapevolezza finanziaria. Vorremmo riuscire ad adattare la nostra proposta alle esigenze di ciascuno, senza rinunciare ad accompagnare il nostro cliente proponendo con correttezza, trasparenza e professionalità soluzioni specifiche e innovative.

La competenza e la professionalità rimangono quindi per noi un valore fondamentale, sul quale si fonda tutta la relazione: una professionalità che pensiamo debba evolvere e arricchirsi costantemente di nuovi contenuti. Quindi lavoriamo con determinazione e continuità oltre che sulle persone, come nella tradizione del nostro Gruppo, sulla qualità degli strumenti. Strumenti che ci mettano in condizione di specializzare il servizio, di fornire consulenze in linea con gli obiettivi, di monitorare nel durante i rischi e  individuare opportunità, oltre che produrre report trasparenti ed esaustivi ”.

L’eccesso di liquidità e la sottoassicurazione

L’aumento della liquidità sui conti correnti, secondo Magnani, deriva da un atteggiamento comprensibile dei clienti dettato dalla paura del futuro e dalle incertezze che ancora caratterizzano il momento, la cui percezione è aggravata in Italia da una situazione di strutturale sotto-assicurazione. I consulenti hanno perciò un ruolo cruciale nel far emergere nei clienti la giusta consapevolezza dei rischi e degli strumenti più idonei a gestirli: “Noi accompagniamo le persone che ci hanno dato fiducia – evidenzia Magnani – in percorsi di ingresso graduale nell’intero spettro dei mercati finanziari, utilizzando tutti gli strumenti, quali i piani di accumulo o prodotti come le polizze Multiramo (che consentono di distribuire il patrimonio diversificando e differenziando l’esposizione al rischio) ma, soprattutto, senza alcuna forzatura. Un altro tema su cui stiamo lavorando tanto è quello della protezione. Ci può essere talvolta la tentazione di affrontare i problemi quando si manifestano.
Noi cerchiamo di indurre le persone a pianificare il proprio futuro e, accanto alla pianificazione finanziaria, collochiamo la protezione e la previdenza. Pianificare il nostro futuro dopo il lavoro non è infatti meno rilevante, specie nel mondo occidentale, dove i progressi della medicina hanno permesso di far crescere la speranza di vita a livelli impensabili anche solo poche decine di anni fa. Purtroppo lo Stato che ha garantito alle generazioni passate una protezione adeguata in termini di salvaguardia della salute e regime pensionistico è sempre più in difficoltà a far fronte agli stessi bisogni. Pertanto dobbiamo attivarci in autonomia per integrare laddove necessario questi fondamentali pilastri del nostro welfare. Nel Gruppo Credem ci crediamo fermamente e lo stiamo dimostrando con il percorso di bancassicurazione che abbiamo intrapreso da qualche anno e sul quale stiamo investendo molto”.

Credem, risparmio come volano per l’economia e per il Paese

Un’economia reale in salute è alla base dello sviluppo della società e del benessere delle persone, perché è attraverso la ricchezza prodotta che si generano le risorse per promuovere gli investimenti, compresi quelli nel welfare e nell’occupazione. È per questo che è importante avvicinare il risparmio all’economia reale, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione. Il legislatore aveva già fatto un tentativo con l’introduzione dei Pir che ora si è arricchito con gli Eltif.

Secondo Magnani, la disponibilità di fondi fornita dal Recovery Fund può rappresentare un’ulteriore opportunità di crescita per i settori che ne beneficeranno e l’industria finanziaria può favorire l’incontro tra il risparmio e l’economia. Dal punto di vista del risparmiatore c’è un tema di “cultura” e di mancata consuetudine a considerare queste forme di investimento per ciò che sono, ossia un ulteriore strumento a disposizione per diversificare e decorrelare i portafogli, che però necessitano di un approccio e di una visione agli investimenti di più lungo termine.

“Credem – evidenzia Magnani – ha lanciato, attraverso la propria società di gestione del risparmio dedicata a questo segmento, Credem Private Equity, un fondo denominato Eltif Plus, il cui collocamento si è da poco concluso con un risultato che ci soddisfa molto: circa 130 milioni di euro, confermandoci così chiaramente l’interesse della nostra clientela per questi strumenti. Mi fa piacere spendere inoltre qualche parola per descrivere le caratteristiche di questo fondo che ha una politica di investimento fortemente focalizzata al sostegno delle Pmi, ambito nel quale il Gruppo esprime competenze e notevole esperienza, ottima reputazione e un track record interessante.

Questa tipologia di Oicr è inoltre interessante, perché permette, grazie a un taglio minimo di 10.000 euro, di proporre a un numero molto ampio di investitori strumenti che fino a poco tempo fa erano riservati ai grandi patrimoni e agli investitori istituzionali: il mercato si sta dimostrando interessato a questa tipologia di strumenti che soddisfano contemporaneamente bisogni dei risparmiatori e delle aziende”.

“Per Credem è fondamentale il concetto di Wellbanking – prosegue Magnani – attraverso il quale vogliamo esprimere il nostro costante impegno a occuparci del benessere finanziario e, per quanto nelle nostre possibilità, di vita dei nostri clienti, delle nostre persone e per la collettività in cui operiamo, favorendo un modello di business quanto più possibile sostenibile e inclusivo. La sostenibilità, ad esempio, è diventata un elemento chiave nel mondo finanziario per rispondere ai bisogni non solo degli azionisti ma di tutti gli stakeholder. Non si diventa un’azienda sostenibile in poco tempo, non ci interessa farne uno slogan di marketing: ci impegniamo seriamente affinché la sostenibilità entri a far parte del nostro modo di fare azienda.
Per questo due anni e mezzo fa Credem ha selezionato un partner specializzato nel supportare realtà complesse verso la transizione Esg. Da questa collaborazione è nato il progetto Esg Transition, con il duplice scopo di revisionare il processo di investimento per offrire prodotti e servizi Sri/Esg e dotarsi di un modello di corporate social responsability.
I risultati iniziali di queste attività sono incoraggianti ma il percorso è lungo. A favorirlo e a spingerci con determinazione sono, da un lato, le preferenze espresse dai risparmiatori per prodotti e servizi sostenibili e, dall’altro, la nostra convinzione che sia imprescindibile per il futuro di tutti muoversi in questa direzione.
Auspichiamo inoltre che l’evoluzione della normativa specifica che è in corso, contribuisca a far emergere con chiarezza i progetti più seri e strutturati. Sostenere le aziende virtuose, in grado di contribuire a sviluppare un modello di economia rispettoso dell’ambiente o ‘circolare’, dà la possibilità al sistema finanziario di dare un contributo effettivo all’evoluzione positiva della nostra economia nel rispetto del pianeta e del futuro nostro e dei nostri figli, ma anche delle aspettative di investitori sempre più attenti e sensibili a queste tematiche”.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di giugno 2021 del magazine Wall Street Italia.