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Borsa Milano chiude sui massimi: +2,6%, euro sotto $1,25

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MILANO (WSI) – All’indomani delle forti vendite che hanno provocato perdite superiori a -2%, il listino principale di Milano è avanzato del 2,6% a 19.427 punti sui massimi di giornata. Buy diffusi sulle banche, con MPS +6,31% Banca Pop Milano +3,87% tra le migliori. Uniche note negative Autogrill (-2,11%) e Gtech (-0,55%).

Anche le Borse europee hanno archiviato la seduta in buon rialzo, aiutate dai risultati migliori delle attese della catena britannica di supermercati Marks & Spencer e il gruppo chimico tedesco Brenntag.

I timori dei trader circa la coesione delle autorità di politica monetaria europee si sono affievoliti rispetto a ieri, quando sono iniziate a circolare notizie circa divisioni in seno al board della Banca centrale europea, che si riunisce oggi per la solita due giorni in cui l’istituto di Francoforte prenderà una decisione sui tassi di interesse.

Secondo alcune fonti della Bce citate da Reuters, i banchieri degli istituti centrali nazionali dell’area euro hanno intenzione di mettere in discussione lo stile di gestione e di comunicazione discutibile di Mario Draghi.

Tra i titoli sotto i riflettori ancora MPS nel giorno del CdA che metterà a punto il piano da presentare alla Bce dopo gli esiti degli stress test. Il titolo è ben intonato con un progresso che supera il 6,3%. Tra i bancari bene anche Bpm con un +3,87%.

In denaro anche le tlc, con Telecom Italia che si è temporaneamente riportata sopra quota 0,90 euro. Enel corre dopo la notizia del collocamento di una quota di Endesa.

Gli investitori di tutto il mondo si focalizzano sulla vittoria del Partito Repubblicano Usa al Senato che potrebbe dare una spinta ai mercati. I valori record segnati da Wall Street inducono però Goldman Sachs alla cautela: un’analisi della banca mostra infatti come il rischio di esplosione bolla sia ai massimi dal 2008.

Detto questo, a beneficiare dell’esito delle elezioni Usa di metà mandato è il dollaro, con il risultato che l’euro ha bucato anche la soglia di $1,25. Euro/dollaro -0,59% a $1,2479. Dollaro/yen +0,79% a $114,48.

Il rafforzamento del dollaro ha ripercussioni negative sulle quotazioni dell’oro, che paga anche le speculazioni al ribasso di un misterioso operatore.

Sul mercato dei titoli di stato, spread BTP-Bund a 10 anni in calo a 161 punti base, a fronte di tassi decennali in crescita al 2,41%.

Sotto pressione l’azionario asiatico, che ha scontato nuovamente le preoccupazioni sul continuo calo dei prezzi del petrolio.

In più, l’indice PMI cinese stilato da HSBC e relativo al mese di ottobre ha testato il minimo in tre mesi.

Bene tra gli indici ancora il Nikkei 225, che ha testato il nuovo massimo in sette anni, salendo +0,44%. Male Hong Kong e Shanghai, piatta Sidney, giù Seoul.

futures sul petrolio -0,25% a $77 al barile, Brent -0,54% a $82,37. Vendite anche sull’oro, -2,21% a $1.141,90.