Società

Battiato nella bufera dopo l’insulto alle donne in Parlamento

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ROMA (WSI) – Trovare sulla stessa posizione Santanchè e Boldrini, Mussolini e Lanzillotta, non è facile, anzi è quasi impossibile.

Soprattutto in un momento così travagliato per la politica italiana. Il miracolo è riuscito ieri a Franco Battiato, definito dalla neutrale Wikipedia «figura tra le più importanti, influenti e innovative di tutto il panorama cantautorale italiano».

Per ottenere questo risultato l’artista siciliano è andato addirittura a Bruxelles e da lì, nel ruolo (senza compenso) di assessore al Turismo e allo Spettacolo della Regione siciliana, ha sobriamente accennato a «queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa», invitandole poi ad aprire «un casino».

Un insulto greve e gratuito verso le neoparlamentari. Poi per rimediare ha precisato che «ovviamente si riferiva a passate esperienze politiche», peggiorando, se possibile, la situazione. Uno scivolone intollerabile che peraltro arriva a pochi giorni da un’altra perla, questa volta parigina: prima di un concerto all’Opéra aveva definito la destra italiana come «una cosa che non appartiene agli essere umani».

Non sappiamo come finirà questa incresciosa vicenda. Da più parti è stato chiesto un gesto forte al presidente della giunta siciliana Rosario Crocetta: costringere alle dimissioni il prestigioso assessore. E, sottinteso, che Battiato torni a fare solo il cantante così come ha chiesto con forza Daniela Santanchè. Che forse per la prima volta nella sua carriera politica ha messo tutti d’accordo.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Corriere della Sera – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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