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Banca Mondiale: Competitività, la Russia numero 79

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La Banca Mondiale ha recentemente pubblicato una ricerca intitolata “Fare business nel 2006”, dalla quale si è appreso che per semplicità d’espletamento di procedure burocratiche atte a fondare un’azienda privata o per mettersi in proprio, attualmente la Russia occupa la settantanovesima posizione nel ranking mondiale. Gli specialisti che hanno condotto la ricerca hanno stabilito che a questo proposito nella Russia attuale è necessario passare attraverso otto procedure burocratiche che portano via in media 33 giorni. In questa speciale classifica la Russia ha preceduto sia la Bielorussia (106esima) che l’Ucraina (124esima), tenendo presente che per ciò che concerne le ex repubbliche sovietiche, quelle che offrono le condizioni burocratiche più vantaggiose al fine di mettersi in proprio sono risultate la Lituania, quindicesima, e la Lettonia, al ventiseiesimo posto. Uno dei criteri base per ciò che riguarda la posizione nel ranking assegnata dagli esperti della Banca Mondiale, è stata l’età media della popolazione, fattore che ha influito sulla posizione finale assegnata alla Russia, dal momento che in Russia le donne vanno in pensione a 55 anni, mentre gli uomini a 60. Un altro fattore che ha influito sulla posizione nel ranking è stato rappresentato dal numero complessivo di ore indispensabili a compilare la denuncia dei redditi: in Russia a questo proposito ci vogliono mediamente 256 ore all’anno. La ricerca effettuata dalla Banca Mondiale potrà solo in parte condizionare la decisione da parte di potenziali investitori stranieri intenzionati ad aprire il proprio business in Russia, mentre gli uomini d’affari locali interpellati a proposito ritengono che tali rating abbiano un carattere prettamente formale. Infine, sulla base dei dati forniti dalla Banca Mondiale, le cinque nazioni al mondo che da un punto di vista burocratico offrono le migliori condizioni in assoluto per mettersi in proprio sono risultate essere in ordine la Nuova Zelanda, Singapore, gli Stati Uniti, il Canada e la Norvegia. Intanto secondo un recente sondaggio effettuato dal Centro russo di studi di opinione sociale Vizom, la stragrande maggioranza dei cittadini russi preferisce passare le ferie nella dacia di campagna, mentre solo il 3 per cento dei russi si reca all’estero. Secondo i risultati del sondaggio, il 52 per cento dei russi passa le prossime ferie nella madrepatria e tra gli interpellati con un reddito mensile superiore ai 5000 rubli (circa 150 euro), il 34 per cento preferisce la propria dacia. Se gli interpellati disponessero però di denaro a sufficenza, il 34 per cento andrebbe volentieri all’estero, mentre il 32 per cento opterebbe per le spiagge caucasiche del Mar Nero e il 13 per cento per quelle della Crimea.

tratto da italia.pravda.ru