Si riunirà il 5 o più probabilmente il 6 aprile il patto di sindacato di Banca Intesa. Questo l’orientamento dei vertici del gruppo che porteranno all’attenzione dei soci di riferimento le due questioni sul tappeto in vista del CDA del 7 aprile: il nodo del divorzio consensuale da Mediobanca e la ristrutturazione del patto di sindacato di Banca Intesa.
Due argomenti che vanno però a braccetto, dato che la cordata Sai-HDP-Fondiaria-Mediobanca, candidata ad entrare con la quota del 2%, potrebbe a questo punto non aderire al patto, seguendo la linea del disimpegno della Comit da Mediobanca.
Se questo disegno complessivo andrà in porto le quote del patto di sindacato di Banca Intesa potrebbero subire ulteriori aggiustamenti, con un Credit Agricole in posizione di spicco con una quota intorno al 18%. Gli altri soci sono Fondazione Cariplo al 10-11%, Fondazione Cariparma al 5-6%, Commerzbank al 3% a Generali al 6-7%, ma anche in questo caso potrebbero esserci ritocchi.
Sarà dopo la formalizzazione delle decisioni di Intesa che i giochi per il nuovo patto Mediobanca entreranno nel vivo. Il presidente Ariberto Mignoli dovrebbe dunque convocare una nuova riunione: aggiustamenti di quota, riallineamenti e nuovi ingressi di imprenditori, tra cui è dato per possibile quello di Roberto Colaninno, sul tavolo del risiko.