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Australia: Una centrale elettrica galleggiante

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E’ una centrale elettrica galleggiante, ancorata a cento metri dalla riva, e converte il moto delle onde marine in energia, oltre a produrre acqua potabile. L’impianto detto Wave Energy Generator presso Wollongong, a sud di Sydney, del peso di 485 tonnellate e un costo pari a 3 milioni di euro, è stato progettato e sarà operato dalla compagnia di energia rinnovabile Energetech, che ha appena completato i collaudi. Fra poche settimane l’impianto potrà cominciare a pompare nella rete metropolitana la prima elettricità di fonte marina, imbrigliata dalle onde attraverso un colossale imbuto.
Quando un’onda dell’oceano si infrange sull’imbuto, spinge una colonna d’aria che aziona una turbina, che a sua volta produce elettricità e la immette nella rete. La turbina utilizza una nuova tecnologia che le permette di girare sempre nella stessa direzione, qualunque sia la direzione del vento nel tunnel. L’impianto avrà un potenziale di 500 kilowatt di energia al giorno, abbastanza per alimentare cinquecento case. Opererà anche come desalinizzatore, capace di produrre fino a duemila litri di acqua potabile al giorno, sufficiente per l’erogazione a più di 470 abitazioni. Il direttore finanziario della Energetech, John Bell, dice ieri in una conferenza stampa che la centrale galleggiante è stata ancorata presso il porto di Port Kembla poco prima di Natale, e ora sono stati definiti con la locale azienda elettrica i collegamenti alla rete di distribuzione. Il sistema sarà pienamente operativo entro fine marzo.
“L’energia delle onde è la più densa fra le risorse naturali di energia. E’ sempre lì e non va e viene come il sole e il vento”, dice Bell.
Un impianto simile ma di maggiori dimensioni, con dieci stazioni galleggianti, è già in costruzione al largo di Portland, a ovest di Melbourne, dove le onde sono particolarmente forti, aggiunge. Espressioni di interesse a costruire simili impianti sono già pervenute dalle Hawaii e da Spagna, Sudafrica, Messico, Cile, e dalle due coste degli Stati Uniti, conclude Bell.