ROMA (WSI) – Il disegno di legge anti corruzione ha passato uno scoglio importante al Senato, che si è espresso a favore con voto segreto.
Con 124 si, i senatori hanno approvato l’articolo 8 del testo che ripristina il reato di falso in bilancio anche per le società non quotate.
I magistrati lo definiscono un “reato presupposto”: la falsificazione di bilanci permette infatti la creazione di fondi neri, a loro volta indispensabili per versare eventuali tangenti.
La nuova legge introdurrà pene più severe per le Spa: in quel caso d’ora in avanti si rischiano 3-8 anni di carcere.
Tra le novità anche l’articolo 9 che stabilisce la pena da sei mesi a tre anni se i fatti sono lieve entità, “tenuto conto della natura e delle dimensioni della società e delle modalità o degli effetti della condotta”.
Dopo il voto di Palazzo Madama, ora toccherà alla Camera pronunciarsi.
(DaC)