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VENTURE CAPITAL: LA FESTA E’ FINITA

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Le societa’ di venture capital americane, grandi dispensatrici d’improvvisi arricchimenti in borsa, si trovano per la prima volta con l’ingrato compito di spiegare ai clienti che il periodo delle vacche grasse e’ finito.

“L’intero settore delle venture capital è stato viziato negli ultimi due anni dalla velocita’ e dall’entita’ dei profitti – si legge nella nota che Technology Crossover Ventures ha fatto recapitare agli investitori – lo stato psicologico negativo dei mercati può essere un fenomeno temporaneo, oppure una condizione destinata a durare nel tempo”.

La società di venture capital, che ha sede a Palo Alto in California, non usava toni del genere con la clientela dall’ultimo trimestre del 1998 quando il Nasdaq aveva visto il suo valore dimezzarsi, rispetto ai massimi.

Angel Investors, un’altra rispettata venture capital che ha investito 150 milioni di dollari in un centinaio di startup, ha ammesso per bocca del suo presidente che “il problema non e’ se perderemodei soldi, ma come li perderemo”.

La societa’ contava sul fatto che almeno 30 delle societa’ in cui e’ intervenuta con il proprio capitale sarebbero entrate in borsa. Le stime sono state riviste in modo drastico: neppure la meta’ dei candidati affrontera’ il mercato.

Non tutte le società di venture capital considerano pero’ che sia arrivato il momento opportuno per dare cattive notizie agli investitori: Crosspoint Venture Partners e Band of Angeles, come altri importanti operatori, mantengono la consegna del silenzio.