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TAKEOVER UNICREDIT CAPITALIA?

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(WSI) – Oggi la banca più corteggiata d´Italia è Capitalia. L´elenco di quelli che la vogliono (o che pensano che sarebbe interessante volerla) è quasi infinito. E questo è abbastanza curioso perché, fino a non moltissimo tempo fa, questo istituto non era certo in cima alle preferenze di eventuali spasimanti. Insomma, era considerata un po´ una banca grande, ma di serie B. Adesso non più perché negli ultimi anni si è rimessa in ordine e oggi non è mica male.

Ma non è per questo che ha molti corteggiatori. Ognuno di essi ha i suoi buoni motivi. Ad esempio, il Monte Paschi di Siena tutto sommato ci farebbe un pensierino perché, dovendo pur sposarsi con qualcuno, Capitalia è la scelta più semplice e più vicina. Certo c´è qualche problema di uomini e di cariche, ma sono cose che, forse, si possono risolvere.

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In pole position, poi, ci sono quelli della banca olandese Abn-Ambro, che da tempo sono fra i maggiori azionisti dell´istituto romano e che hanno circa un terzo del sindacato di controllo. A loro andrebbe proprio bene. In Italia si sono già presi la bellissima Antonveneta e, se riuscissero a portarsi a casa anche Capitalia, poterebbero dire di aver fatto un colpo da festeggiare per un mese di fila.

Da poco, poi, si sono fatti vivi anche quelli del Banco di Santander, che hanno cominciato prendendo una piccola quota di Capitalia (fatto che ha subito sollevato le proteste di Abn-Ambro, che ha visto la cosa come se un estraneo volesse infilarsi sotto le lenzuola di casa). Ma il Santander, respinto dall´Italia dopo aver fatto una lunghissima corte al San Paolo di Torino, continua a desiderare una banca in Italia e, probabilmente, pensa anche di meritarsela, visto il tempo che ha passato con i fiori in mano davanti alla porta della banca torinese (fuggita poi con l´Intesa di Bazoli).

E siamo già a tre corteggiatori di un certo peso. A questo punto non possiamo escludere che altre banche sparse per il pianeta stiano studiando il dossier di Capitalia. Oggi, fra l´altro, è l´unica banca italiana di una certa dimensione ancora libera e quindi è ovvio che tutti la stiano un po´ guardando. Ma la Borsa sogna che si faccia avanti (e magari succederà) quello che i brokers di piazza Affari considerano il corteggiatore più titolato e più ambito: l´Unicredito di Alessandro Profumo.

La Borsa spera che Profumo si faccia avanti con Capitalia per diversi motivi. Intanto perché Profumo è bravo, e quindi il matrimonio sarebbe un successo. Poi perché Unicredit, che in questi anni ha molto privilegiato la sua espansione all´estero, aumenterebbe di peso anche in patria.
Ma c´è un´altra ragione per cui molti, nel segreto del loro cuore, sperano che Profumo faccia il gran gesto e si dichiari a Capitalia. Questo matrimonio, se si dovesse fare, sarebbe uno spettacolo mai visto. Sarebbe un terremoto nella finanza italiana da far la gioia di tutti. Di fatto, sconvolgerebbe tutti i giochi del potere. Basta poco per capirlo.

1 – Senza togliere nulla agli altri (che sono bravi) Geronzi (presidente di Capitalia) e Profumo (amministratore delegato di Unicredit) sono fra le più brillanti (e diverse) intelligenze del mondo bancario italiano. Insieme, darebbero del filo da torcere a chiunque.

2 – Capitalia e Unicredit sono i due maggiori azionisti di Mediobanca. Uniti, sarebbero loro i padroni della baracca e quindi potrebbero procedere a riorganizzare il tutto secondo i loro gusti. E è sicuro che lascerebbero un segno.

3 – Attraverso Mediobanca diventerebbero anche i maggiori azionisti di Generali (di cui sono anche azionisti in proprio). E anche qui c´è parecchio lavoro da fare.

Insomma, mentre oggi si tende a dire (e probabilmente è vero) che l´asse portante della finanza italiana è ormai la banca Intesa San Paolo (e quindi che Giovanni Bazoli è il suo profeta), se si arrivasse al matrimonio fra Capitalia e Unicredit l´asse verrebbe spostato molto in quella direzione.

E sarebbe una bella gara fra i due. Probabilmente molte mappe del potere andrebbero ridisegnate e molti equilibri andrebbero rimessi a posto. Come andrà a finire? Non si sa. A guardare la legge di gravità, Unicredit e Capitalia sembrano destinati a unirsi perché questa è la cosa che darebbe vita al soggetto più forte. Ma non è detto. In finanza spesso ciò che sembra inevitabile e logico, poi non accade.

Bazoli e Geronzi, ad esempio, hanno lavorato per più di un anno intorno al matrimonio Intesa-Capitalia, che poi però non si è fatto. E i due erano molto in sintonia fra di loro. Mentre Geronzi e Profumo, pur essendo entrambi banchieri, sono di due generazioni diverse e, se è consentito, anche di due giardini zoologici diversi. Molto legato al potere romano, Geronzi, da sempre. Molto legato al mondo europeo e internazionale e al suo stile, Profumo. Insomma, bravi, intelligenti, ma animali con quasi nessun antenato in comune.

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