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«SILVIO, LI DEVI MASSACRARE TUTTI!»

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(WSI) – Bisogna andare sul sito ufficiale di Forza Italia per capire le ragioni segrete che stanno dietro la sortita dell´Udc che ha messo così in difficoltà il Cavaliere. Ecco la spiegazione di una appassionata militante: «Follini è geloso perché non ha i capelli mentre Lei, Berlusconi, ora sì! E´ questa la verità! Gli paghi un trapianto e facciamola finita!». A dir la verità, è l´unico messaggio «azzurro» che strappa il sorriso. Il resto è un fiume in piena di rabbia, rancore, voglia di vendetta nei confronti dei «democristiani voltagabbana», dei «divoratori di poltrone», «delle serpi in seno, vero cancro della democrazia».

Se questo sfogo via internet fosse il metro per giudicare i margini di ricomposizione della crisi, la risposta sarebbe negativa al cento per cento. L´Udc è finita nella lista nera, messa al bando dalla base berlusconiana indignata: «Mai più il mio voto a loro! – giura Andrea – voglio vedere strisciare Follini ai piedi di Prodi». Strisciare, sibila l´elettore deluso, ed è quasi un verbo amichevole rispetto allo sfogo di tal Gianni: «Follini e De Michelis fuori dalle balle. E avanti!». Sì, avanti senza quegli «alleati capaci solo di chiedere poltrone». Avanti e «al diavolo l´Udc. Elezioni subito! Meglio perdere che morire democristiani».

Guarda un po´: il partito guidato dal Cavaliere, da tempo impegnato ad accreditarsi come il novello De Gasperi, rivela una base avvelenata con i democristiani, tentata dalla voglia di correre l´avventura senza «zavorra», «andiamo da soli, così possiamo volare!», esorta Annamaria, pasionaria che si illude. Soli, belli e impossibili o, al massimo, propone Mauro, in compagnia della Lega: «Lega e Forza Italia, basta così, «fuori dalle scatole i democristiani». Arriva un invito solo figurato, per carità: «Presidente, li devi massacrare!».

Follini diventa l´anima nera, il «Giuda» che ha tradito il povero e candido Berlusca, di cui Ercolina loda «forza, coraggio e rettitudine», il «topo» che, quando «la nave affonda», fugge a gambe levate «per prenotare poltrone al futuro governo». Ma il Cavaliere non deve buttarsi giù. Pacche sulle spalle dai fedelissimi: «Coraggio, non molli, certi amici è meglio perderli… aveva ragione Bossi che ha sempre detto di guardarsi dai democristiani. Sono loro il vero cancro della democrazia, il vecchio che vuole tornare. Che schifo!». A proposito di schifo. Il messaggio di Stefano, regolarmente accolto dal sito del partito, è quasi da querela: «Sono estremamente deluso da Casini, che stimavo tanto. Adesso mi fa schifo».

Reazioni di paura per la fine imminente dell´Impero, mascherate da volgarità e aggressività. C´è chi cerca un sito, quello dell´Udc, che «è sempre in allestimento»: «Mi rivolgo ai Giuda. Sapete che tutti vi ridicolizzano e vi odiano? Tabacci, tira fuori i c… e rispondi a chi ti ha dato il voto!». Prove muscolari, sfide velenose, ecco il loggione della Casa della libertà. I forzisti, ancora innamorati del Cavaliere, non perdonano chi procura dolore al Capo: «Silvio, mettiamoci di buzzo buono. Come sempre ce la farai», lo conforta Thomas. «Silvio, mandali tutti a casa!», suggerisce Paolo, nato nel ´68. «Silvio, resisti… fammi credere ancora al sogno liberale», implora Mauro. Resistere, resistere, resistere: attaccati al potere come ostriche, perché le cose da fare sono ancora tante. E infatti c´è anche chi, come Pietro, dimostra di non capire il momento che sta attraversando la coalizione: «Tutti aspettiamo con ansia l´inizio dei lavori del ponte sullo Stretto di Messina».

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