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SILVIO, HAI PERSO UN GIRO

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(WSI) –
Silvio Berlusconi si indispettisce, e forse, prima ancora, si
annoia, al solo sentir parlare di nuove e diverse leadership
della Casa delle Libertà. Ha perfettamente ragione.
La guida naturale del centrodestra italiano è lui, sarà lui a decidere
se, quando e come fare il fatidico passo indietro, e
mandare in prima linea qualcun altro. Qualcun altro, intendiamo,
che sia in grado di competere per vincere.

Il discorso
non può però esaurirsi qui, perché da un leader politico è legittimo
aspettarsi qualcosa di più: un qualcosa che in questa
crisi non si è nemmeno intravisto. Certo, se il suo obiettivo
era solo quello di dimostrare in quali acque peggio che procellose
navighi il governo, Berlusconi può essere più che soddisfatto:
il filo cui è appeso Romano Prodi si è fatto, se possibile,
ancora più sottile, sulla politica estera in Senato la
pretesa autosufficienza dell’Unione continua a non esserci.

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Ma davvero non c’era modo, per il leader dell’opposizione,
di farsi protagonista di un’operazione politica più ambiziosa,
per presentarsi al Paese non solo come il capo del centrodestra,
ma come uomo di governo e di Stato? Noi pensiamo
di sì. Sarebbe bastato, piuttosto che fare propaganda, giocando
di rimessa e limitandosi ad esprimere una generica preferenza
per elezioni anticipate impossibili per mille e un motivo,
fare politica. E cioè levarsi pubblicamente, con la solennità
del caso, a manifestare tutta la disponibilità necessaria
per costituire un governo in grado di affrontare subito il capitolo
ineludibile delle riforme, a cominciare ovviamente da
quella elettorale. Berlusconi non lo ha fatto. Il centrosinistra
è sempre nei guai, l’opposizione ha perso un giro, il sistema
politico ha mancato un’occasione.

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