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Quanto si guadagna con i piani di accumulo? Ecco degli esempi

In un contesto come quello attuale, in cui domina sui mercati una buona dose di volatilità, gli investitori si chiedono quale sia lo strumento migliore per proteggersi e allo stesso tempo avere una buona performance.

La scelta ideale può essere quella di adottare un approccio prudente e graduale ad esempio attraverso il Piano di accumulo del capitale (PAC).

Si tratta di una tecnica di investimento periodica (mensile, trimestrale, semestrale, annuale), che avviene indipendentemente dall’andamento dei mercati finanziari, con l’obiettivo di mediare le varie fasi di salita e discesa e costruire un capitale finale (obiettivo), senza doversi preoccupare delle oscillazioni del mercato.

Cosa sono i PAC

I Piani di accumulo sono investimenti “a rate” nel senso che anziché versare capitale in un’unica soluzione, si procede a dosi. Con il PAC ci si impegna a fare un investimento diluito nel tempo a scadenze prefissate (ad esempio, ogni mese o ogni tre mesi).

Una delle caratteristiche principali del PAC è la modalità di ingresso nel mercato dei capitali: è alla portata di qualsiasi tipo di investitore, indipendentemente dall’entità del capitale di partenza, poiché prevede pagamenti rateali.

Fine ultimo è mitigare l’impatto della volatilità sui propri investimenti, quindi diluendoli, acquistando più azioni quando i prezzi sono bassi e meno quando sono alti, si riducono i rischi connessi ai mercati. Questa strategia permette di superare lo stress di trovare il momento perfetto per l’ingresso nel mercato (market timing) proprio grazie al fatto che è suddivisa in un ampio periodo di tempo a intervalli sostanzialmente predeterminati e non discrezionali. Insomma investire in un PAC permette di non cadere nella cosiddetta “trappola dell’emotività”, che spesso porta al panic selling (vendite dettate dalla paura) e a commettere gravi errori: il caso tipico di chi investe quando i prezzi sono vicini ai massimi.

L’importanza di investire con i piani di accumulo: alcuni esempi

Volendo fare un esempio pratico per comprendere il funzionamento dei PAC prendiamo a riferimento una simulazione di Gimme5, la soluzione digitale per la gestione del denaro che permette di mettere da parte piccole somme attraverso smartphone e di investirle in un fondo comune di investimenti.

Nel dettaglio, la simulazione analizza i risultati che due investitori avrebbero potuto raggiungere seguendo due diversi stili di investimento (bloccato e costante) nel periodo compreso tra febbraio 2020, quando lo scoppio della pandemia ha determinato il crollo dei mercati, e febbraio 2023, passando per le oscillazioni causate dal conflitto in Ucraina nel corso del 2022.

  • L’investitore bloccato ha investito 100 euro a inizio 2020 e, con la caduta dei mercati, ha sì scelto di non disinvestire per evitare di cristallizzare la perdita, ma ha smesso di investire altro denaro, mantenendo solo il capitale iniziale;
  • L’investitore costante, oltre ai 100 euro iniziali investiti a gennaio 2020, ha deciso di continuare ad investire 5 euro ogni settimana con un piano di accumulo, indipendentemente dall’andamento dei mercati.

Il portafoglio dell’investitore bloccato alla fine dello scorso settembre avrebbe registrato una perdita del 9%, ma in soli quattro mesi questa perdita si sarebbe convertita in un guadagno del 23% circa e ad oggi il portafoglio ammonterebbe a 122,68 euro.Anche il portafoglio dell’investitore costante, che nel corso dei tre anni ha investito un totale complessivo di 880 euro, a fine settembre 2022 avrebbe registrato una perdita del 3%, ma in soli quattro mesi questa perdita si sarebbe convertita in un guadagno del 28% e ad oggi il portafoglio ammonterebbe a 1.127,92 euro.Sebbene una differenza di cinque punti percentuali tra i rendimenti dei due investimenti possa sembrare poco rilevante, in termini relativi la differenza è ampia e, se l’arco temporale della simulazione fosse stato quello di lungo periodo tipico dell’investimento in fondi comuni, molto probabilmente il beneficio della costanza sarebbe risultato ancora più decisivo.

 

Ma, in ottica educazione finanziaria, il PAC potrebbe essere anche un un regalo forse inaspettato ma che in futuro sarà davvero gradito.

Per scoprirne le ragioni, Gimme5 ha preso in considerazione un caso pratico: un bambino nato a giugno 2021 che riceve un PAC dai propri genitori. Questi decidono che fino al compimento dei suoi 18 anni, metteranno da parte €200 nel mese di dicembre, come regalo di Natale, e nel mese di giugno, come regalo di compleanno. Tutti gli altri mesi accantoneranno €50.

Mese dopo mese, il gruzzoletto cresce con costanza fino a raggiungere, a dicembre 2039, una somma dal valore nominale di €16.400. Ma l’inflazione che erode i risparmi è dietro l’angolo e così, data la vasta disponibilità di tempo, i genitori decidono di optare per un investimento azionario, di maggior rischio ma anche di guadagni potenzialmente più elevati.

 

Facendo lavorare i risparmi, come si evince dal grafico, i genitori hanno evitato una perdita del -16% (€2.606) che avrebbe portato il valore reale del gruzzoletto a €13.794. Allo stesso tempo, però, hanno potuto beneficiare di un guadagno del +96% (€13.284) rispetto al valore reale del risparmio: grazie all’investimento, il gruzzoletto ha raggiunto un capitale del valore reale di €27.078.

Investimenti costanti e di lungo periodo

Le simulazioni evidenziano quindi l’importanza di impiegare anche piccole somme, purché con regolarità nel tempo e senza lasciarsi guidare dall’emotività: la costanza negli investimenti, infatti, consente di cogliere le occasioni che il mercato offre per comprare a sconto in periodi in cui le valutazioni sono basse, per poi godere di un maggiore potenziale di risalita quando i mercati si riprenderanno.

Per questo motivo, una pianificazione degli investimenti incentrata sulla costanza e sul lungo periodo, come può essere un piano d’accumulo (Pac), con cui si investe in momenti sempre diversi, fa sì che il prezzo d’acquisto venga costantemente mediato, riducendo al minimo i rischi legati all’investimento.