Economia

Twitter, il Tribunale chiede maggiori informazioni sui profili falsi

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Nuova puntata della saga Elon Musk contro Twitter. Questa volta è ambientata in tribunale e riguarda gli account falsi del social. Il giudice del Delaware che presiede la causa intentata da Twitter Inc. per impedire al miliardario Elon Musk di tirarsi indietro dall’accordo di 44 miliardi di dollari per l’acquisto della società di social media ha ordinato a entrambe le parti di fornire maggiori informazioni.

Il giudice Kathaleen McCormick ha ordinato a Twitter di fornire agli avvocati di Musk più dati relativi alle stime della società secondo cui meno del 5% degli account sulla sua piattaforma sono falsi. Il giudice ha anche respinto i tentativi di Musk di nascondere i dettagli delle analisi utilizzate nel suo tentativo di rescindere l’accordo. Il lavoro è stato svolto da esperti che hanno esaminato le informazioni live-feed di Twitter sugli account degli utenti pubblici per verificare il conteggio degli utenti giornalieri dell’azienda.

Musk sostiene che il social media non ha fornito sufficienti dettagli sul numero di account falsi presenti sulla sua piattaforma e sostiene che fino al 30% degli “utenti attivi giornalieri monetizzabili” di Twitter, o mDAU, potrebbero essere account di spam o bot. Il social media ha replicato che la metrica mDAU aiuta a misurare il numero di account sulla sua piattaforma a cui gli inserzionisti possono rivolgersi, rendendoli così “monetizzabili”. Twitter ha ribadito di non aver mai mentito sul numero di account falsi, che ha dichiarato essere inferiori al 5%.

La battaglia giudiziaria tra Twitter e Musk

Musk, l’uomo più ricco del mondo, ha accettato in aprile di acquistare Twitter e di delistarlo da Wall Street, offrendo 54,20 dollari per azione e promettendo di allentare la vigilanza sui contenuti e di eliminare gli account falsi. Poi a luglio lo stesso Musk aveva dichiarato di volersi ritirare dall’accordo, spingendo Twitter a intentare una causa per costringerlo a portare a termine l’acquisizione. Il giudice ha respinto le richieste più complete di dati avanzate dagli avvocati di Musk definendole “assurdamente ampie”, osservando che una lettura letterale della richiesta richiederebbe a Twitter di produrre “trilioni e trilioni di dati” che riflettono tutti quelli raccolti su circa 200 milioni di account nell’arco di tre anni. Il giudice McCormick ha però ordinato a Twitter di produrre informazioni su 9.000 account che sono stati esaminati in relazione all’audit del quarto trimestre dell’azienda, un sottoinsieme di dati che è stato descritto come una “istantanea storica”.