Finale negativo a Piazza Affari, Stm in rialzo
Chiusura debole per le borse europee, mentre Wall Street viaggia poco mossa nonostante il rally delle megacap tecnologiche. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in calo dello 0,3% a 34.271 punti, con Stm (+5,3%) in luce alla vigilia della trimestrale insieme agli altri titoli di semiconduttori, in scia alle indicazioni di Texas Instruments.
Bene anche Prysmian (+1,7%), Moncler (+1,5%) e Banca Mediolanum (+1,3%), mentre Recordati (-5%) termina in coda, frenato dalle voci su una possibile uscita del fondo Cvc. Deboli anche Saipem (-3,3%) e Mps (-2,25%).
Dopo i conti di Tesla diffusi ieri, con la promessa di Musk di lanciare veicoli più economici, si attendono oggi a mercati chiusi i risultati di Meta Platforms, mentre domani toccherà ad Alphabet e Microsoft.
I risultati delle big tech contribuiranno a definire il tono dei mercati nelle prossime sedute, insieme ai dati sul Pil statunitense del primo trimestre, il Pce core di marzo e la riunione della Bank of Japan.
Oggi sono stati diffusi l’Ifo tedesco (in miglioramento a 89,4 punti), gli indici di fiducia in Italia (in peggioramento sia per i consumatori sia per le imprese) e gli ordini di beni durevoli negli Usa (+2,6% a marzo, meglio delle attese).
Rendimenti in rialzo sull’obbligazionario, prima di un’asta record di Treasury a 5 anni per 70 miliardi di dollari. Lo spread Btp-Bund si amplia a 140 punti base, con il decennale italiano in risalita al 3,98% e il Bund al 2,58%.
Tra le materie prime, il petrolio Brent resta sopra gli 88 dollari al barile dopo il calo delle scorte Usa e l’oro si stabilizza poco sopra i 2.330 dollari l’oncia. Sul Forex il cambio euro/dollaro rimane poco sotto 1,07 e il dollaro/yen supera quota 155 per la prima volta da oltre 30 anni, alimentando la possibilità di un intervento da parte delle autorità giapponesi.
Breaking news
Altra seduta con focus sulle trimestrali, Piazza Affari poco mossa con Eni in vetta. Negli Usa il core Pce rimane stabile al 2,6%.
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