Società

«NESSUN PRELIEVO SUI CONTI CORRENTI»

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(WSI) –
Questa mattina Romano Prodi, insieme con i ministri economici, illustrerà a Palazzo Chigi, davanti a tutti i sindacati e le associazioni imprenditoriali, le linee guida del Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef) 2007-2011 e la manovra bis per il 2006, che dovrebbe oscillare fra i 7 e i 9 miliardi di euro. Piatto forte della manovra sono le misure per ridurre l’area di evasione, elusione e truffa sull’Iva: un pacchetto che potrebbe valere fino a 4 miliardi di euro. In arrivo anche l’aumento della tassa di registro sui terreni edificabili, l’imposta sui brevetti, interventi sugli ammortamenti e misure per incentivare dichiarazioni di prezzo più vicine al vero nelle operazioni di compravendita immobiliare.

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Un miliardo e mezzo o due dovrebbero arrivare dai tagli di bilancio su alcune voci della tabella C di bilancio: editoria, servizio civile, spettacolo, enti, eccetera. Quasi mezzo miliardo potrebbe venire da economie di spesa sul pubblico impiego. Il ministero dell’Economia, con una nota, ha invece precisato che «non adotterà né ora né in futuro alcun provvedimento che preveda un prelievo forzoso sui correnti correnti». Il grosso della manovra di aggiustamento dei conti pubblici sarà rinviato alla Finanziaria 2007 che, seguendo le indicazioni del Dpef, dovrà toccare anche i grandi capitoli di spesa: pensioni, sanità, pubblico impiego, enti locali.

Del resto, ancora ieri, l’agenzia internazionale di rating Standard & Poor’s ha avvertito che senza «segnali di una strategia coerente e sostenibile per la riduzione del debito il rating di lungo periodo (assegnato all’Italia, ndr.) potrebbe essere abbassato quest’anno», con la conseguenza che aumenterebbe di molto la spesa pubblica per gli interessi sui titoli di Stato. Per evitare il declassamento il governo confermerà nel Dpef l’obiettivo di riportare il deficit sotto il 3% del prodotto interno lordo nel 2007, attraverso una correzione complessiva dei conti pari a 3 punti di Pil di cui uno utilizzato per misure a favore dello sviluppo.

Si tratta in tutto di 40-45 miliardi, come ha detto ieri anche la Corte dei Conti, che ha invitato il governo a portare a 62-63 anni l’età minima per la pensione. La suprema magistratura contabile, nel giudizio di parificazione sul rendiconto dello Stato, ha anche censurato l’aumento eccessivo delle retribuzioni pubbliche e della spesa sanitaria. Il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, ha detto ieri in Parlamento che il controllo sui conti della sanità è una «priorità fortissima». Prodi, su tutti i principali capitoli della Finanziaria, proporrà alle parti sociali tavoli ministeriali di concertazione, dalle pensioni appunto alla sanità, dal pubblico impiego alla questione del cuneo fiscale.

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