Roma – Il fissato bollato per le operazioni di trading, con i trader che tirano un sospiro di sollievo, alla fine non sarà operativo. Tuttavia il mondo finanziario sarà comunque colpito dall’imposizione di una nuova imposta di bollo variabile che si applicherà sul deposito dei titoli: anzi, più che mondo finanziario si deve parlare di mondo dei risparmiatori.
Un trader intervistato da Class Cnbc, Biagio Milano di Amicaborsa.it, “si dice soddisfatto del fatto che il fissato bollato non sia passato, perchè in quel caso avrebbero sofferto soprattutto i trader, ma afferma al contempo che “l’imposta di bolla è esagerata, in quanto si passa da un valore di 34 euro fino a 380 euro”, in quest’ultimo caso per i depositi che hanno un valore superiore ai 50.000 euro.
L’aumento, per i risparmiatori che tengono i titoli in banca, è di fatto notevole, tanto che si parla già non più di bollo ma di superbollo. E la comunità dei risparmiatori sta già manifestando nei vari blog la propria frustrazione.
Di fatto, l’ammontare del bollo da versare sarà diverso a seconda del valore del conto: si passerà da 120 euro l’anno per le comunicazioni di intermediari finanziari ai 150 per i conti inferiori ai 50 mila euro relativi a comunicazioni di depositi titoli presso banche, fino ai 380 euro annuali se si supera questa soglia.