Società

LA PERSECUZIONE
DI WAL-MART

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(WSI) – Wal-Mart, il gigante della grande distribuzione che ha ormai conquistato la prima posizione nella rete commerciale degli Stati Uniti, è sotto accusa, vittima del proprio successo. Il sindacato degli alimentari e del commercio, cui aderiscono i lavoratori della piccola distribuzione americana ma non quelli di Wal-Mart, ha dedicato due giornate di critiche a questa impresa. I suoi nuovi megastore, è stato detto, fanno chiudere molti negozi tradizionali che rendono vivace la vita delle comunità urbane.

Certo, si ammette che Wal-Mart crea migliaia posti di lavoro: i suoi addetti sono un milione e duecentomila. Ma si sostiene che sono di più quelli persi dalla piccola distribuzione e che molti addetti di Wal-Mart sono part time. Però si replica che pure i piccoli esercizi hanno lavoratori part time e anche precari. Poi c’è la questione dei diritti civili. Tempo fa Wal-Mart era stata criticata per discriminazioni contro gli addetti omosessuali. Il problema pare risolto. Ma si sostiene che i suoi addetti donne sarebbero oggetto di attenzioni sessuali improprie e di mortificazioni, e si annunciano centinaia di migliaia di cause per danni.

Queste critiche sono riuscite a bloccare l’apertura di qualche megastore ma non a fermare la crescita della rete di Wal-Mart. Alla fine, gli spazi per i suoi centri distributivi, la grande compagnia li trova sempre. E la gente ci va a comprare, perché ci trova di tutto e i prezzi sono allettanti.

Ora però lo stato del Maryland ha adottato uno strumento, che potrebbe rivelarsi determinante per bloccare Wal- Mart: l’assicurazione sanitaria dei lavoratori. Il parlamento statale ha varato una legge per cui le imprese con oltre diecimila addetti nello stato debbono fornire assistenza sanitaria con un costo pari almeno all’otto per cento dei salari. La legge è sostenuta non solo dal sindacato e da associazioni di cittadini, ma anche da Giant Food, rivale di Wal-Mart, che afferma come la sua assistenza sanitaria equivalga al venti per cento delle buste paga. I titoli di General Motors sono stati degradati a quasi spazzatura anche a causa delle crescenti obbligazioni sanitarie. Ora anche Wal-Mart dovrà fare i conti coi medici.

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