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LA GRANDE MELA
SI E’ RISTRETTA

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“Tesoro, si è ristretta New York”. Questo avrebbe potuto esclamare, rivolgendosi alla moglie, Michael Miller, un geografo del dipartimento di Pianificazione Urbanistica della “Grande Mela”. Per almeno venti anni la dimensione ufficiale di New York è stata di circa 520 chilometri quadrati. Miller e il suo staff, incaricati di compiere una nuova misurazione, hanno scoperto che non è così. La Grande Mela si estende “solo” per 490 chilometri quadrati: 30 in meno di quanto si credesse.


Non è il risultato dell’innalzamento del livello mare o dell’erosione o di qualsiasi altro fenomeno naturale. È soprattutto frutto della maniacale precisione di Michael Bloomberg, il sindaco della Grande Mela, che ha incaricato il dipartimento di Pianificazione urbanistica di ricalcolare la superficie della metropoli. Un lavoro di mesi, trascorsi analizzando migliaia di fotografie aeree ad alta risoluzione, della costa e di qualsiasi altro riferimento geofragico che potesse servire allo scopo. “Non è il risultato di un cambiamento della superficie fisica, ma di una misurazione più precisa”, è stato il primo commento di Mr Miller.


Trenta chilometri quadrati possono non sembrare molti. Ma una superficie del genere potrebbe contenere 13 volte Central Park, quasi un terzo di Washington, D.C., circa 36 volte Città del Vaticano. Con la densità di popolazione di Manhattan potrebbero viverci più di un milione di persone. Ai prezzi correnti della Federal Reserve, una superficie del genere varrebbe un trilione di dollari.


In attesa di capire quali effetti pratici potrebbe avere questa nuova stima, il primo è subito evidente. Saranno aggiornati già dal prossimo mese i registri pubblici, oltre ai libri di testo e alle pubblicazioni statistiche. Il nuovo dato, infatti, riduce la misura della Grande Mela, circa del 5%.


Anche se “ridimensionata”, New York resta comunque la quattordicesima città americana per superficie tra quelle che superano i 100mila abitanti. L’apparente perdita di superficie è comunque distribuita su tutta la città. “Non c’è un quartiere che è scomparso”, spiega Miller. Anche se la zona che si è “ristretta” di più è quella di Brooklyn, più piccola del 12% rispetto a quanto si credesse.