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Influenza, in America è epidemia

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NEW YORK (WSI) – Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha dichiarato lo stato di emergenza per il diffondersi del virus dell’influenza che sta flagellando gran parte degli Stati Uniti e che ha già provocato diverse vittime, tra cui almeno 20 bambini.

La decisione del governatore Cuomo permetterà alle farmacie di inoculare con il vaccino tutta la popolazione non ancora immunizzata, dai 6 mesi di vita in sù. La scorsa settimana si sono impennati del 55% i casi di pazienti ricoverati negli ospedali di New York per il virus H3N2.

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A NY GIA’ 20.000 CASI, PEGGIOR STAGIONE DA 2009 – “E’ la peggior stagione influenzale almeno dal 2009”: lo afferma il governatore di New York, Andrew Cuomo, che ha dichiarato lo stato di emergenza in tutto il territorio. “Tutti i cittadini devono avere accesso al vaccino e rapidamente”, ha detto. I casi registrati nello Stato sono quasi 20.000, contro i 4.400 di tutto il 2012.

NEW YORK – Allarme rosso negli Stati Uniti, dove una vera e propria epidemia influenzale sta mettendo in ginocchio gran parte del Paese. Con il bilancio delle vittime che sale di giorno in giorno. Almeno 20 i bambini morti. L’emergenza riguarda 47 Stati, e quello più colpito resta il Massachusetts, con gli ospedali della capitale Boston oramai a corto di posti letto. Il virus è uno dei più virulenti, l’H3N2, e colpisce spesso anche chi si era premunito vaccinandosi.

La Federal and Drug Administration (FDA) invita comunque a vaccinarsi se non lo si è ancora fatto, soprattutto per quel che riguarda i piccoli e gli anziani. Le scorte di vaccino – si informa – sono ancora capienti. Gli esperti del Cdc (il Centro di controllo delle malattie) e del National Institute of Allergy and Infectious Diseases spiegano come si tratti dell’ondata influenzale peggiore che si sia vista negli Usa almeno dall’inizio degli anni 2000.

Le previsioni, comunque, fanno ben sperare, visto che il picco dell’ondata influenzale sembrerebbe raggiunto. La situazione, quindi, dovrebbe migliorare nei prossimi giorni. Ma resta critica in molte zone, dove il ceppo influenzale ha cominciato a imperversare già da metà dicembre. A Boston, il caso più eclatante, i casi di influenza sono decuplicati rispetto allo scorso anno.

Colpiti anche gli Stati di New York e il District of Columbia, dove si trova la capitale Washington. Nell’Illinois 24 ospedali hanno dovuto rifiutare nuovi pazienti con sintomi influenzali, in Pensylvania al ‘Leigh Valley Hospital’ sono state erette tende all’esterno per organizzare un Pronto Soccorso aggiuntivo, nel Maine i casi di influenza sono “significativamente più alti” della norma, e nel North Carolina non si registravano tanti malati di influenza da dieci anni.

In molte delle zone più colpite le autorità locali hanno anche deciso di chiudere le scuole per evitare che il virus si propaghi ulteriormente. Ed a mettere sotto pressione il sistema sanitario americano in queste ore sono altre due epidemie in circolazione, e non collegate all’influenza H3N2. Si registra infatti una esplosione di casi di pertosse mai vista in 60 anni – spiegano gli esperti – e il diffondersi di una nuova razza di ‘norovirus’, il cosiddetto ‘virus delle crociere’ che causa diarrea e vomito intensi.(ANSA).

Per quanto riguarda l’Italia, durante la prima settimana di sorveglianza virologica dell’influenza, l’Università degli studi di Genova ha comunicato l’identificazione del primo virus influenzale della stagione 2012- 2013, in un campione clinico prelevato da un paziente appartenente alle categorie a rischio di complicanze, ricoverato presso l’ospedale San Martino di Genova. Si tratta di un virus influenzale appartenente al tipo A, sottotipo H3N2. Per approfondimenti consultare iss.it/iflu