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Cybercrime: attacco globale

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Cybercrime: attacco globale

“Estorsione informatica”: questa potrebbe essere una nuova fattispecie di reato quale moderna fonte di finanziamento della criminalità organizzata.

Si apprende oggi che tre miliardi di account facenti capo a Yahoo!, storico marchio della rete internet da tutti noi conosciuto, ha subito un attacco hacker con danni non facilmente quantificabili.

Analogo attacco negli Stati Uniti lo ha subito il colosso del rating del credito familiare “Equifax”, come la stessa Sec americana o la Compagnia di consulenza Deloitte.

Insomma, si ha la sensazione di essere circondati e che da un momento all’altro si sarà attaccati così come sarebbe già successo ai militari del contingente NATO, preso di mira  dallo spionaggio da parte di Mosca, utilizzando gli hacker per ottenere informazioni operative e sulla consistenza numerica delle truppe schierate in Polonia e nei Paesi Baltici per proteggere i confini con la Russia.

In termini generali, questa offensiva in atto da parte degli hacker ha compromesso usernames, passwords, numeri di telefono, date di nascita e tante altre informazioni sensibili che possono facilitare il “furto d’identità”.

Questi episodi, mi ricordano molto gli inizi degli Anni 90, quando mi trovavo in terra di Calabria, laddove nella veste di Comandante della Sezione Investigativa Criminalità Organizzata della Guardia di finanza, facendo spesso parte dei cc.dd. Nuclei interforze per il contrasto ai “sequestri di persona s scopo di estorsione” e, più precisamente, al “blocco dei beni” disposto dalla legge n.82/91.

Subito dopo la introduzione della legge citata, il fenomeno del sequestro di persona a scopo di estorsione calò significativamente andando a scoprire in qualche caso che molti, per vivere tranquilli, sapendo di essere degli obiettivi potenziali per effetto delle loro condizioni economiche, “pagavano prima” una certa somma concordata per non essere disturbati.

Spero di sbagliarmi ma l’impressione che si trae da queste continue incursioni è che qualcuno, vivendo sotto continua minaccia,  possa pagare prima alimentando un fenomeno di criminalità organizzata senza precedenti a beneficio di questa estorsione informatica di proporzioni enorme e non facilmente contrastabile.