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BORSA & BANCHE: VENDERE
O COMPRARE?

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*Financial Trend Analysis e’ una societa’ che opera nel settore dell’Analisi Tecnica. Le analisi di borsa qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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(WSI) – C’è un settore in Italia che domina la scena borsistica in modo incontrastato ormai da molti mesi, quello delle banche. Sporadicamente il comparto bancario ha dovuto condividere la luce dei riflettori con l’energetico o con il settore dei servizi, ma mentre questi ultimi si sono alternati ciclicamente nel gradimento degli investitori (secondo un processo che va sotto il nome di rotazione e che è del tutto normale nell’ambito dei mercati finanziari), il settore bancario è sempre rimasto sulla cresta dell’onda.

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Certo, al suo interno vi sono stati spostamenti di interesse su di un titolo o su di un altro, ma i temi caldi (fusioni, acquisizioni, possibili scalate) sono tanti e tali che non passa giorno che un rappresentante del comparto bancario non sia in cima alle classifiche di performance di seduta. Del resto l’indice settoriale domestico, che a inizio gennaio quotava 2480, è arrivato a toccare un massimo nel mese di aprile a 2805 (+13,10%), mantenendosi poi molto vicino a quei livelli nelle settimane successive.

Per avere un termine di paragone basti pensare che il Mibtel nello stesso periodo ha fatto registrare un guadagno del 6,7%, quindi della metà circa. Ma quali sono le prospettive da un punto di vista grafico per il comparto bancario e per i suoi componenti più rappresentativi? Per quello che riguarda l’indice settoriale domestico è evidente la costruzione di un bel trend rialzista costruito a partire dai minimi di fine 2002, contenuto nell’ambito di un canale, quindi tra due linee, la prima ricavata dalla congiunzione dei minimi di ottobre 2002 ed agosto 2004, la seconda, parallela a questa, passante per il massimo di fine 2003.

Con il picco di aprile le quotazioni hanno avvicinato il limite superiore di questo canale, avviando da quei livelli una fase laterale, per il momento sostenuta dalla media a 60 sedute, quindi ancora classificabile come una semplice pausa dell’uptrend. Certo, il fatto che le quotazioni abbiano trovato difficoltà ad avvicinarsi alla resistenza di area 2880, dove oltre al lato alto del canale si colloca anche il 62% (Fibonacci) di ritracciamento del ribasso dal massimo del 2000, impone di guardare con prudenza almeno al destino di breve/medio termine dell’indice: la prospettiva di un calo verso la base del canale, per raccogliere le forze sufficienti al superamento dell’ostacolo rappresentato dall’ultimo dei ritracciamenti della serie di Fibonacci, non si può escludere.

Anzi, in caso di violazione dei minimi di aprile a 2650 punti verrebbe confermata l’intenzione dell’indice settoriale di prendersi una pausa, che potrebbe comportare un ritorno dei valori in area 2410 circa. In una situazione come quella attuale, dove un indice ha corso molto e si trova a cospetto con ostacoli significativi, il suggerimento che può dare il graficista è quello di attendere un segnale di forza prima di incrementare le posizioni in essere o di acquisirne di nuove. In altre parole fino a che l’indice non supererà area 2880/900 sarà cosa prudente considerare il suo rialzo giunto ad un possibile (e temporaneo) punto di arrivo ed adottare una strategia volta all’alleggerimento o alla neutralizzazione delle posizioni detenute fino a questo momento, valutando un reingresso al superamento delle soglie indicate.

In quel caso lo spazio a disposizione per una ulteriore crescita sarebbe ancora elevato (oltre il 62% di ritracciamento per convenzione si attende un proseguimento del movimento verso il punto di partenza della fase che è stata corretta, quindi in questo caso i massimi del 2000 a 3750 circa, con l’interposizione di una sola resistenza significativa, a quota 3200), e l’investitore si troverebbe quindi ad aver sacrificato una piccola parte del guadagno potenziale a fronte della tranquillità di essere intervenuto su di una conferma della buona salute del comparto.

Anche in termini di forza relativa nei confronti dell’indice il settore bancario ha inviato recentemente dei segnali di rallentamento del forte trend rialzista visto dai minimi di inizio 2005: il grafico risultante dal rapporto settore/indice ha reclinato la testa dopo aver avvicinato la trend line tracciata dal top di inizio 2001 e passante per quello del dicembre 2003, una linea che potrebbe anche calmierare la crescita della forza relativa ponendo temporaneamente uno stop alla sovraperformance messa a segno dal comparto nei primi mesi dell’anno rispetto al mercato nel suo complesso.

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