Società

BERSANI, AVVOCATI
IN SCIOPERO
DAL 18 AL 23

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(WSI) –
Nuova tornata di scioperi degli avvocati contro la legge Bersani. Dopo le proteste dei mesi scorsi i legali torneranno a incrociare le braccia ancora per sei giorni, dal 18 al 23 settembre prossimo. La nuova agitazione è stata proclamata dall’Organismo unitario dell’avvocatura su mandato dei presidenti degli Ordini degli avvocati e delle associazioni rappresentative della categoria.

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Le ragioni della nuova astensione dalle udienze sono state spiegate oggi alla Commissione di garanzia sul diritto di sciopero dai vertici dell’Oua.

L’astensione riguarderà tutte le udienze: civili, penali, amministrative e tributarie, salvi i casi previsti dal codice di autoregolamentazione degli avvocati. Ed è stata deliberata dall’Assemblea generale degli Ordini forensi che si è tenuta ieri a Roma.

Gli avvocati, che già avevano protestato contro il decreto Bersani ormai approvato dalla Camere in via definitiva, giudicano «del tutto insoddisfacenti» le modifiche apportate con la conversione in legge del provvedimento e «ben lontane da quelle richieste e attese dall’avvocatura».

«In assenza di qualunque novità positiva da parte del governo rispetto al Decreto Bersani e nella totale mancanza di dialogo non possiamo che confermare la nostra astensione» spiega il presidente dell’Oua Michelina Grillo, riferendosi al fatto che già a luglio la categoria aveva messo in cantiere i nuovi scioperi se la politica fosse rimasta sorda alle loro ragioni.

Nel mirino dei legali non c’è solo la legge Bersani: «si stanno moltiplicando -denunciano nel documento che ha proclamato l’astensione- iniziative assunte o preannunciate da esponenti di rilievo dell attuale maggioranza di governo, connotate da una marginalizzazione ed uno svilimento della professione forense sempre più significativi, quali l approvazione del regolamento di esecuzione del cosiddetto indennizzo diretto, la ripresa del progetto delle class actions, la pubblicazione della disciplina attuativa della normativa sulla conciliazione in materia societaria, nonch‚ le minacce dell autonomia e dell indipendenza dell apparato previdenziale forense».

Gli avvocati chiedono inoltre la «più sollecita discussione ed approvazione della riforma delle professioni e dell’ordinamento professionale forense». Ragioni spiegate alla Commissione di Garanzia, a cui i legali hanno consegnato un parere del professor Luciani nel quale si muovono rilievi di illegittimità costituzionale della legge sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, nella parte in cui si applica alle astensioni forensi.«Auspichiamo -dice al riguardo Grillo- che la Commissione accolga le nostre osservazioni, modificando in senso evolutivo la propria giurisprudenza; diversamente impugneremo il provvedimento davanti al giudice del Lavoro anche con l’obiettivo di sollevare la questione di costituzionalità alla Consulta».

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