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BANCHE UE: AUMENTANO LE PERDITE SU CREDITI

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono leggermente calati in un contesto di mercati azionari europei negativi. Il membro della Bce Nowotny (governatore della banca centrale austriaca) ha dichiarato che la Bce non salverà gli stati membri con problemi legati al debito come ad esempio la Grecia, poiché devono essere in grado di ripagarlo con le proprie finanze pubbliche.

Secondo l’esponente, lo scenario base della Bce prevede che la Grecia sia in grado autonomamente di rimborsare le proprie obbligazioni. Infine ha difeso la decisione austriaca di nazionalizzare una seconda banca nazionale (Hypo Alpe Adria), aggiungendo che tale mossa ha avuto il pieno supporto di Trichet come pure degli altri membri Bce.

Nel proprio “Financial Stability Review”, la Bce ha aumentato le perdite stimate per le banche dell’area nel periodo 2007-2010, portandole da 488Mld€ a 553Mld€. Nell’ambito di queste ultime, il 65% sarebbe attribuibile a perdite su crediti e la rimanente parte a perdite su attività finanziarie. La gran parte delle perdite sono state assorbite, con una quota residuale attesa di 187Mld€ nel 2010. L’aumento della stima è attribuibile all’esposizione verso l’Est Europa ed al settore immobiliare commerciale.

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Oggi non sono attesi dati macro di rilievo in area Euro, così pure nel resto della settimana. Sul decennale governativo il supporto si colloca al 3,11%. Segnaliamo infine il taglio di due notch da parte dell’agenzia Moody’s su un totale di 112 Mld€ di covered bond spagnoli con rating AAA (portato a Aa1) alla luce del deterioramento della qualità dei mutui posti come collaterale.

Negli Usa l’attenzione degli operatori è interamente rivolta sulle prospettive del 2010 per il quale il consensus di Bloomberg prevede una crescita del 2,6%. Il Nobel per l’economia Stiglitz, ha dichiarato che nel secondo semestre del 2010 potrebbe esservi un marcato rallentamento della crescita, arrivando ad ipotizzare la necessità di un secondo pacchetto di stimoli per l’economia.

In settimana sono previsti i dati sul Pil del terzo trimestre e quelli sulla spesa delle famiglie di novembre,quest’ultimo utile per delineare le stime per il trimestre in corso per il quale si preannuncia una crescita annualizzata di almeno il 3%. Nel breve resistenza sul decennale a quota 3,60%.

Valute: il Dollaro si è spinto venerdì fino a 1,4262 vs. Euro, continuando la fase di apprezzamento conseguente alla percezione di rialzo della Fed nel primo semestre ed alla percezione di maggiore difficoltà in area Euro, alla luce del recente caso della Grecia. Nel breve il supporto principale si colloca in prossimità della media mobile di lungo periodo passante a 1,4170. Resistenza a 1,4360.

Venerdì è stata una giornata particolarmente volatile per lo Yen con un temporaneo apprezzamento, successivamente rientrato. Questa notte la volatilità è stata più contenuta in un contesto di lieve rialzo della borsa giapponese. Verso Euro nel corso della settimana il supporto si colloca a 126,90, le resistenze di riferimento a 130,80 e 131,60. Secondo il Cftc, gli speculatori la scorsa settimana hanno ridotto di molto le posizioni rialziste sullo Yen , portandole ai minimi da 17 settimane nei confronti del Dollaro.

Materie Prime: in rialzo il greggio Wti (+1%) sulla scia della notizia di scontri sul confine iraniano-iracheno tra i rispettivi eserciti in seguito ad uno sconfinamento delle truppe iraniane. Contrastati i metalli industriali con il calo del piombo (-1,7%) ed il rialzo dell’alluminio (+0,9%). Tra i preziosi in rialzo argento (+0,7%) ed oro (+0,4%). Tra gli agricoli forti prese di profitto sul cacao (-5%).

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