Domani potrebbe essere un giorno decisivo per la fusione tra Bipop Carire e Banca di Roma.
L’istituto bancario romano ha annunciato per il 2 marzo un Consiglio d’Amministrazione, con l’esame dei conti 2001 e la questione Bipop all’ordine del giorno. Bipop Carire invece non ha dato alcuna comunicazione in merito alla convocazione del CdA.
La trattativa esclusiva tra i due istituti scade il 5 marzo. Il nodo, come anticipato da Wall Street Italia, rimane il comcambio. La differenza tra la valutazione degli advisior delle due banche sarebbe di circa il 20%.
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Nei prossimi giorni, Bipop Carire dovrebbe comunicare i dati relativi al 2001. Le stime predisposte dalle principali banche d’affari prevedono una perdita compresa tra i €200 milioni (secondo gli analisti di Deutsche Bank) e i €250 milioni, previsti da Goldman Sachs.
Sul fronte interno alla banca bresciana, bisogna registrare la mossa del Comitato degli azionisti di minoranza, guidato da Mino Martinazzoli, già sindaco di Brescia e segetario nazionale del Partito popolare italiano: Martinazzoli ha detto di essere disposto a sottoscrivere, insieme con gli altri azionisti, un aumento di capitale fino a €300 milioni per evitare la fusione con Banca di Roma.
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