Società

APERTA INCHIESTA SUGLI SCANDALOSI PRIVILEGI DI FAZIO

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La macchina con autista, le segretarie, l´ampio ufficio a Villa Huffer (e 30.000 euro al mese di pensione, si dice negli ambienti bancari romani). Non piacciono ai sindacati della Banca d´Italia i «benefit», così li chiamano, accordati dal Consiglio superiore dell´Istituto all´ex governatore, Antonio Fazio. Di qui la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti contro la delibera di autorizzazione, firmata da 11 consiglieri (due erano assenti) alla fine del 2005.

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Adesso, secondo Luigi Leone, segretario generale della Falbi, il più potente sindacato autonomo interno, i consiglieri sarebbero stati indagati.
Dalle fonti ufficiali però non arrivano ancora le necessarie conferme.
I sindacati avevano contestato immediatamente la concessione dei «benefit» sostenendo che Fazio non ne aveva alcun diritto. Per due ragioni: era ormai a tutti gli effetti un ex dipendente di via Nazionale, visto che si era dimesso e non era stato nominato governatore onorario, come invece era avvenuto per i suoi predecessori.

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