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ANALOG DEVICES: UTILI IN LINEA, MA LANCIA WARNING

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Analog Devices (ADI – Nyse), una delle principali aziende del settore semiconduttori, specializzata soprattutto nella produzione di chip per PC e telefoni cellulari, ha chiuso il primo trimestre fiscale, con un utile di $40,9 milioni, o 11 centesimi per azione, esclusi gli ammortamenti e i costi delle acquisizioni.

Sulle stesse basi, nell’analogo periodo del 2000, l’utile era stato di $190 milioni, o 50 centesimi per azione (rispetto ad allora, quindi, il calo è stato del 78%).

Il risultato è, comunque, in linea con le attese degli analisti (consensus Zacks, Multex e Thomson Financial/First Call).

Il fatturato è sceso del 49,1% su base annuale (cioè rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso) e del 7% su base sequenziale (cioè rispetto al trimestre precedente), attestandosi a $393 milioni, leggermente al di sotto del consensus: $399,1 milioni (Multex).

Per il secondo trimestre fiscale, iniziato lo scorso 1 febbraio, la società prevede un utile netto di 12-13 centesimi per azione, inferiore, seppur di poco, alle attuali stime degli analisti, che in base al consensus di Multex sono in media di un utile di 13 centesimi per azione, in base a quello di Thomson Financial/First Call di 14 centesimi per azione.

Le vendite, invece, dovrebbero tornare a crescere del 3%-5% su base sequenziale.