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A DESTRA C’E’ IL NULLA

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(WSI) – Letto il millesimo articolo contro Farefuturo – sul Giornale o su Libero, fa lo stesso – appare sempre più stagliata la vera colpa di questa fondazione: esistere, l’essere emersa dal catacombale nulla in cui invece seguita a sguazzare – anonima – la maggioranza dei suoi residuali detrattori, gente in minima parte in buona fede ma in maggior parte composta da accidiosa servitù di centrodestra.

Per chiudere il discorso su Farefuturo, in fondo, non c’è mica da avventurarsi in dotte analisi; basterebbe chiedere questo a uno dei suoi improvvisati antipatizzanti: dimmi, c’è altro, nel centrodestra?

Negli anni – chiedergli ancora – si è mai davvero resa nota qualsiasi altra fondazione, laboratorio, sedicente «cultura di destra» che sia stata in grado di cogliere come tra Tolkien e Christian De Sica, tra Evola e Paolo Di Canio, tra Pound e Ciarrapico, c’è un Paese?

Manco a parlarne: per loro è «di sinistra» e «radical chic» praticamente ogni cosa, vedono «salotti» e «cachemire» dappertutto, sono di sinistra Saviano, la Pellegrini, tutti i cantautori, San Patrignano, Pupi Avati, Fiorello, ovviamente Gianfranco Fini e le più elementari battaglie della destra europea, presto regaleranno alla sinistra anche Sarkozy, Cameron, Rajol, la Merkel, Leo Longanesi, Mario Pannunzio, Montanelli, i libri, le librerie e i congiuntivi. I diserbanti di Farepassato terranno solo Publitalia, l’Auditel e il Vaticano.

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