MILANO – Sul mercato dei cambi, la moneta unica perde terreno nei confronti del dollaro e scambia in zona 1,4150 dai massimi di ieri di 1,4240 a causa delle preoccupazioni per la situazione portoghese, con il Paese alla prese con il voto chiave del parlamento sulle nuove misure di austerità.
Sul fronte delle commodities, il greggio è salito nella notte sull’intensificarsi dei disordini in Yemen e sul timore di ripercussioni sulla produzione petrolifera della penisola arabica. In agenda oggi le scorte settimanali EIA.
OBBLIGAZIONI E MONETARIO
Il futures sul Bund ha aperto in rialzo stamane. Sul mercato primario dei titoli di Stato focus sull’asta da EUR4,0 mld di Bund decennali: gli operatori prevedono un interesse piuttosto sostenuto, vista la sensibile risalita dei rendimenti di mercato sul debito tedesco nelle ultime sedute, in scia al rafforzamento delle aspettative di un rialzo dei tassi Bce in aprile.
A mercati chiusi arriveranno poi le comunicazioni del Tesoro italiano sui quantitativi per le aste di Bot e Ctz di lunedì 28 e per quella di indicizzati di martedì 29. Il Tesoro annuncerà anche le tipologie di titoli per l’asta del mercoledì successivo di Btp e Ccteu.
BORSE ASIATICHE
In Asia, finale di seduta all’insegna della correzione per l’azionario giapponese, colpito da prese di beneficio dopo il rally di oltre 4% nella sessione di ieri. Il Nikkei225 ha ceduto l’1,65%, mentre l’Hang Seng è in lieve flessione. Tokyo ha stimato tra 16.000 e 25.000 mld di yen (USD185-308 mld) i costi della ricostruzione dopo il terremoto, che si configura come la catastrofe naturale più cara al mondo.
BORSE EUROPEE
Avvio in moderato ribasso per le borse europee, sulla falsariga dell’indebolimento delle piazze Usa ed asiatiche, in un clima di fondo improntato alla cautela in ragione del fronte aperto in Libia, degli ultimi disordini in Medio Oriente e del voto chiave del parlamento portoghese sulle nuove misure di austerità. Ad aumentare la propensione alla cautela l’attesa dell’annuncio della manovra britannica alle 12:30. L’acuirsi degli scontri in Yemen, dove il presidente Ali Abdullah Saleh non intende uscire di scena e parla della possibilità di guerra civile, aumenta i timori di problemi nell’offerta di greggio.
Sul fronte corporate, da monitorare questa mattina la compagnia di riassicurazioni Munich Re, che ha lanciato un profit warning sul 2011 per effetto del terremoto e dello tsunami in Giappone. La società tedesca ha detto di stimare in EUR1,58 mld l’impatto degli eventi nipponici e, di conseguenza, ha anticipato che l’obiettivo di utile di EUR2,4 mld nel 2011 non può essere confermato.
Sul fronte M&A, i gruppi media britannici si sono opposti alla proposta di acquisizione della pay-TV BSkyB da parte di News Corp.
PIAZZA AFFARI
Piazza Affari ha aperto debole stamane, con l’indice FTSE/MIB in zona 21.530 pts.
Sul fronte Parmalat, un accordo a sorpresa raggiunto da Lactalis con i fondi attivisti Zenit Asset Management, Skagen e Mackenzie Financial Corporation ha messo nelle mani dei francesi il 29% del capitale del gruppo alimentare. Lactalis acquisterà a EUR2,8 per azione il pacchetto dei fondi pari al 15,3% del capitale. Granarolo e Ferrero, i nomi più gettonati per un eventuale progetto italiano, hanno ribadito ieri la loro disponibilità per una cordata che però al momento non sembra ancora concretizzarsi. Oggi, secondo i giornali, approderà in consiglio dei ministri il decreto antiscalate annunciato da Tremonti.
Focus anche su Bulgari, che ha riaperto 39 dei 40 negozi in Giappone e prevede un fatturato nell’area debole per almeno uno o due trimestri.
Oggi pubblicano i risultati Acea, Arkimedica, Banca Carige, Basic Net, Bastogi, B&C Speakers, Cogeme Set, Conafi Prestitò, Fondiaria-Sai, Gas Plus, Immsi, Meridiana Fly, Meridie, Pininfarina, Ratti, Risanamento, Sopaf.
EVENTI SOCIETARI
Bpm (EUR2,986): all’interno del panorama sindacale della BPM si intensificano le richieste per una revisione della governance con al centro la figura dell’attuale dg, Fiorenzo Dalu.
Fiat (EUR6,025): gli analisti di JP Morgan hanno tagliato il target price da EUR8 a EUR7,50, il rating è underweight. Intanto la trattativa il Lingotto ed i sindacati per la ex Bertone non sblocca le divergenze con la Fiom e l’azienda ferma l’investimento previsto di EUR500 mln per produrre una nuova vettura del marchio Maserati.
Mediaset (EUR4,504): ha chiuso il 2010 con utile netto di EUR352,2 mln, da EUR272,4 mln, e ricavi pari a EUR4,293 mld (+10,5%). Il CdA proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo di EUR0,35 per azione (EUR0,22 quello dato lo scorso anno).
Milano Ass. (EUR1,077): ha ceduto l’8,65% ieri sulla scia dei conti consolidati 2010, che hanno evidenziato un pesante rosso di EUR668,7 mln da -140,0 mln a fine 2009, su una raccolta premi definita “sostanzialmente” stabile a oltre EUR3,63 mld.
Parmalat (EUR2,292): Ferrero rimane interessata alla vicenda se matureranno le condizioni che rendano possibile un progetto industriale di lungo periodo di stampo italiano.
Seat P.G. (EUR0,0716): l’agenzia di rating S&P’s ha tagliato ancora il rating della società a ‘CCC+’ da ‘B-‘, con outlook negativo. A fine dicembre S&P’s aveva tagliato Seat a ‘B-‘. In una nota l’agenzia afferma che il downgrade riflette l’opinione che, a causa del debito elevato e in vista delle prossime scadenze, il management possa realizzare misure diluitive sul fronte del debito nei prossimi 12-18 mesi.
MACRO, CAMBI E COMMODITIES
Giornata povera di dati macroeconomici. Un certo peso potrebbero avere nel pomeriggio le indicazioni sul mercato immobiliare Usa: le vendite di nuove case a febbraio sono stimate a 290.000, in lieve aumento dalle 280.000 di gennaio. In settimana le cifre sulle vendite di case già esistenti hanno mostrato un’inattesa caduta del 9,6% con la mediana dei prezzi al minimo degli ultimi nove anni. Sempre nel pomeriggio è prevista la fiducia dei consumatori di marzo nella Zona Euro.
Il Portogallo si gioca oggi con un voto parlamentare su un nuovo pacchetto di misure di rigore la sopravvivenza del governo socialista di Jose Socrates e, con ogni probabilità, le ultime chance di evitare il ricorso ad un salvataggio internazionale. Socrates ha promesso di dimettersi se il provvedimento oggi verrà bocciato. Tutti i partiti di opposizione hanno presentato risoluzioni per la bocciatura delle misure, che riducono la spesa pubblica e pensionistica. La principale forza di opposizione, i Social Democratici, che in precedenza avevano appoggiato il pacchetto, inizia a parlare di voto anticipato.
Il Parlamento europeo vota invece sul meccanismo permanente di stabilità finanziaria della Zona Euro, alla vigilia del Consiglio europeo che domani e venerdì dovrà definire gli ultimi dettagli e dare il via libera definitivo al fondo di salvataggio che dal 2013 prenderà il posto dell’attuale veicolo di salvataggio Efsf.
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