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Wto:Doha Round, Bonino e Lamy in pressing

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Rilanciare il negoziato di Doha per non far morire il round dello sviluppo. Lo chiedono il ministro del Commercio internazionale e delle Politiche europee, Emma Bonino, e il direttore generale della Wto, Pascal Lamy, in visita in Italia. Consapevoli della situazione di stallo in cui si trova oggi il round per la liberalizzazione degli scambi commerciali a livello mondiale, dopo la battuta d’arresto di luglio a Ginevra, Bonino e Lamy si dicono fiduciosi per una ripresa delle trattative dopo la scadenza delle elezioni americane di novembre.
Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Confindustria, che si incontra con Lamy ieri mattina, ribadisce il pieno supporto alla ripresa dei negoziati in sede Wto, sottolineando però che la Confindustria appoggia la strategia commerciale della Commissione Ue di procedere sulla strada di accordi bilaterali con i mercati fondamentali per l’industria italiana. Con ogni probabilità a causa della nota di Confindustria, il ministero diretto da Bonino annulla la conferenza stampa con Lamy nel pomeriggio.
Lamy sottolinea comunque che l’agenda di Doha “ha un enorme valore potenziale per l’Italia, in particolare per le sue Pmi: ci troviamo – spiega – di fronte a un bivio: concludere il round con alcune concessioni ulteriori, o lasciarlo fallire con costi enormi, politici, economici e di sistema. Se, poi, si materializzasse questa seconda strada, le conseguenze sarebbero pesanti per l’Italia, ma sarebbero anche cattive notizie per i Paesi in via di sviluppo”.
Più che convinta “della posta in gioco per l’economia mondiale e per i Paesi meno sviluppati”, Bonino ricorda di aver “più volte denunciato i molteplici rischi di un esito fallimentare di Doha. C’è il rischio di una ripartizione sempre più diseguale dei dividendi della globalizzazione – rimarca – ma anche quello di non intercettare le opportunità di crescita offerte dall’esplosione dei flussi di commercio e investimenti da e verso economie emergenti in forte espansione. E di far fronte a mercati sempre meno trasparenti sul piano delle regole, con il risorgere di tentazioni protezionistiche. L’Italia – assicura il ministro – ha intenzione di svolgere in Europa un ruolo di impulso e di mediazione in vista del rilancio dei negoziati: condividiamo le preoccupazioni lanciate da Lamy e ne sosteniamo l’azione di sensibilizzazione presso i partner chiave del negoziato: sono convinta che un successo del negoziato sia nell’interesse di tutti”.
s. g.