L’Unione europea deve ridurre sussidi all’esportazione e tariffe nel settore agricolo e liberalizzare maggiormente i servizi, afferma l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) in un rapporto reso noto a Ginevra. L’economia comunitaria ha continuato a sostenere la crescita globale mantenendo aperto il proprio mercato, prosegue il Wto nel rapporto periodico sulla politica commerciale dell’Ue. L’Unione europea è il primo esportatore e il secondo importatore mondiale di merci e il primo importatore ed esportatore mondiale di servizi.
Il rapporto osserva che il settore dei servizi resta la pietra angolare dell’economia comunitaria, con una parte superiore al 77 per cento del Pil e dell’impiego, mentre l’agricoltura supera appena il 2 per cento.
La parte dell’Ue nel valore aggiunto dei prodotti manufatti è in ribasso a seguito dello spostamento geografico e della decomposizione verticale delle attività internazionali di trasformazione. Analizzando la politica commerciale dell’Ue, il rapporto nota che Bruxelles persegue una strategia di liberalizzazione degli scambi tramite negoziati a livello multilaterale, regionale e bilaterale. Svolge così un ruolo “essenziale” al Wto e partecipa pienamente alle trattative del Doha Round. Tuttavia – afferma il rapporto – la decisione di aprire nuove trattative per accordi commerciali preferenziali (Pta), rischia di complicare ulteriormente il regime commerciale Ue e di sviare l’interesse dal sistema multilaterale.
Il rapporto osserva inoltre che nell’Ue sussistono “pochi, ma importanti” ostacoli al commercio, in particolare per l’agricoltura, mentre “la riduzione o l’eliminazione delle sovvenzioni all’export e dei diritti doganali sui prodotti agricoli sarebbe positiva per i consumatori, migliorerebbe la ripartizione delle risorse e stimolerebbe l’economaia mondiale”. Ostacoli al commercio sono presenti anche nel settore dei servizi, sia all’interno dell’Ue che nei confronti di Paesi terzi. Si tratta in particolare di monopoli e di differenti regolamentazioni tra Stati membri.
Eliminando queste distorsioni, l’Ue stimolerebbe la competitività generale della sua economia.
Il rapporto è esaminato in questi giorni a Ginevra nell’ambito del periodico esame della politica commerciale previsto per tutti i membri del Wto.