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Wto, Lamy: Servono segnali Usa per liberalizzare

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Le possibilità di un accordo per le discussioni sul commercio globale potrebbero ridursi, a meno di progressi decisivi nelle prossime settimane. Lo rivela il direttore generale del Wto (Organizzazione mondiale per il commercio), Pascal Lamy, in un discorso alla Camera di commercio statunitense, nel quale dichiara che la comunità mondiale sta guardando agli Stati Uniti, in cerca di segnali circa l’impegno del Paese nei negoziati di Doha. Lamy ammonisce che un’assenza di passi avanti verso un rinnovamento dell’authority per la promozione del commercio della Casa Bianca “avrebbe certamente un impatto sulle dinamiche dei negoziati”, anche se non è essenziale che sia rinnovata immediatamente.
Intanto nei giorni scorsi Emma Bonino, ministro per il Commercio internazionale, spiega in una nota che “sul Doha Round, nonostante in questi mesi si siano susseguiti incontri e vertici, siamo consapevoli che i tempi sono davvero stretti e personalmente non sono per nulla ottimista”. Bonino, che incontra a Roma sabato scorso Peter Mandelson, commissario europeo al Commercio, affronta diversi dossier, fra cui il rilancio dei negoziati iniziati a Doha nel 2001 (gli accordi per liberalizzare gli scambi a livello mondiale, ndr), lo sviluppo di accordi commerciali bilaterali, la tutela delle indicazioni geografiche e il termine delle quote sul tessile con la Cina, in scadenza a fine anno. Secondo Bonino, si legge nella nota, a condizionare l’esito del round lanciato nel 2001 sono le scadenze elettorali in Francia e, soprattutto, la scadenza a giugno del cosiddetto fast track, ovvero il mandato che il congresso Usa ha conferito al presidente George W. Bush in materia commerciale, oltre all’aprirsi in autunno della campagna elettorale per la Casa Bianca. “Proprio per questi problemi contingenti – spiega Bonino – ho incoraggiato il commissario Mandelson ad accelerare la strada degli accordi bilaterali tra Unione europea e altri partner commerciali, come i paesi del Golfo, l’India, la Corea del Sud, perché il libero commercio non sta di certo ad aspettare. Mandelson mi ha annunciato che sia verso la Corea del Sud che verso l’India ci sono buone possibilità per stringere i tempi e fare in fretta”. Bonino definisce quindi “un tema irrinunciabile per l’Italia” quello delle indicazioni geografiche, sul quale si aspetta il pieno sostegno della Commissione.