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Wto, D’Alema: A rischio gli equilibri mondiali

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Se il negoziato Doha Round sull’agricoltura “si arenasse per l’egoismo dei Paesi più ricchi ci sarebbe un grave rischio per l’equilibrio mondiale”. Lo dice il ministro degli Affari esteri, Massimo D’Alema, alla cerimonia di chiusura di “Terra madre”, la rete delle “Comunità del cibo” che ha concluso ieri la sua seconda assemblea.
“L’Italia vuole – dice D’Alema – aprire i suoi mercati anche ai prodotti di qualità che vengono dal terzo mondo, siamo contrari a un protezionismo che sarebbe dannoso innanzitutto per i consumatori. Il nostro Paese – ricorda D’Alema – si è battuto per la riforma della Politica agricola comune, che prima accoppiava i contributi alla quantità del prodotto senza guardare alla qualità. Invece, via via il sistema degli aiuti europei si orienterà verso la difesa del paesaggio agricolo, premiando, ad esempio, i contadini che lavorano in montagna, tutelando l’assetto idrogeologico e difendendo produzioni tradizionali. Dobbiamo smantellare, insomma, il sistema dei sussidi, puntare sulla qualità”. D’Alema allarga il discorso alla politica internazionale a 360 gradi. “L’Italia si pone al servizio di un’idea di multilateralismo, nella ricerca dell’equilibrio mondiale. E’ finita la stagione dell’unilateralismo, che ha avuto effetti negativi sia per quanto riguarda la sicurezza, e una riflessione critica si è aperta anche negli Stati Uniti, sia per il carattere della globalizzazione. C’è stato – prosegue D’Alema – un periodo in cui sembrava prevalere una globalizzazione pensata come l’imposizione di un solo modello, di un solo sapore. Siamo – ribadisce il ministro degli Affari esteri – per un’idea multilaterale in cui ci sia l’equilibrio della pace e ciascuno possa sentirsi a casa propria. Buono, giusto e pulito è uno slogan valido per costruire un ordine mondiale diverso e orientare la politica di un grande Paese come l’Italia”. Davanti a una platea di migliaia di delegati giunti da tutto il mondo, e di nuovo in partenza per le loro destinazioni, D’Alema esprime “a nome del governo italiano, l’orgoglio di accogliere un grande evento mondiale, quest’assemblea è la dimostrazione che c’è un modo diverso di vivere il mondo globale”.
Il vicepremier, inoltre, suggerisce a Slow Food, l’associazione internazionale che promuove Terra Madre e il Salone del gusto, di cercare un maggiore coinvolgimento della Cina.
“Terra Madre ha ancora grandi possibilità di espansione e la Cina è ancora poco presente, e tutti sappiamo che si tratta di un paese di grande importanza per l’economia e per la stessa cultura del cibo”.