Tredici compagnie statunitensi, comprese i colossi Shell, Ford e Boeing, inviano una lettera ai presidenti Usa George W. Bush e al russo Vladimir Putin, chiedendo di velocizzare le pratiche per l’ingresso di Mosca nel Wto. Lo riporta ieri in prima pagina il quotidiano russo Kommersant, aggiungendo che le grandi società a stelle strisce preferiscono – a quanto pare – l’arma della lobby più che quella dei negoziati. Puntando di fatto a una soluzione personale tra i due capi di stato. Chiaro che l’appello delle major americane è espressione di un interesse diretto delle compagnie, attive entro i confini della Federazione. La gazzetta non fa cenno agli impasse ambientali legati alla vicenda Sakhalin 2, maxiprogetto energetico in Russia, attualmente in stallo per verifiche e dove Shell ha la quota di controllo come operatore. Mentre riporta la conferma di Sergey kravchenko, presidente di Boeing-Russia: il manager dichiara a Kommersdant di aver firmato la lettera, definendo la propria compagnia “uno dei grandi sostenitori dell’ingresso della Russia nell’Organizzazione Mondiale del Commercio”. La lettera è stata spedita giovedì scorso, secondo le fonti citate. Ma un effetto diretto non dovrebbe aversi prima del 18-19 novembre, in base alle agende delle due amministrazioni presidenziali: in quella data, infatti, Bush e Putin dovrebbero incontrarsi ad Hanoi, occasione per discutere anche di ingresso russo nel Wto, obiettivo ancora osteggiato proprio dagli Stati Uniti.