Wind è pronta a spendere 6,2 miliardi di euro per la tecnologia di terza generazione che permette di navigare in Internet attraverso i telefonini. Il 40%-50% dell’investimento sarà finanziato attraverso un aumento di capitale, mentre il resto ricorrendo all’indebitamento.
La società telefonica, il cui maggiore azionista è Enel, conta di quotarsi a Piazza Affari tra la fine dell’anno e l’inizio del 2001. Secondo l’amministratore delegato Tommaso Pompei “il flottante sarà significativo”.
Permangono invece i dubbi sulla permanenza della Deutsche Telekom nel capitale dell’azienda italiana.