Genova, 14 Luglio 2011
Su Wall Street Italia di oggi 14 Luglio è apparso un articolo dal titolo “Wanted: Maurizio Paniz”.
In un paese democratico ognuno è libero di esprimere le sue opinioni e, pertanto, non contesterei il contenuto dell’articolo se non si evincesse in modo incontrovertibile dalla sua lettura che chi l’ha scritto nulla sa dei problemi dei quali discetta. E’ una circostanza gravemente censurabile perchè l’autore indica al lettore una lista di proscrizione e qualifica uno dei “proscritti” con lo stesso sostantivo con il quale, nel selvaggio west, venivano indicati ai bounty killer i soggetti da ricercare.
Si afferma nell’articolo che gli ordini professionali sono nati sotto il regime fascista: l’Ordine degli avvocati è stato costituito per legge nel 1874 quando, piaccia o meno a chi ha scritto l’articolo, il Duce capo del fascismo non era stato neppure concepito.
Gli ordini poi vengono definiti “una anomalia tutta italiana”; gli ordini degli avvocati esistono in tutti i paesi europei e in moltissimi altri paesi del mondo.
Basterebbero queste due precisazioni per deligittimare le opinioni dell’articolista al quale però vorrei porre alcune domande nella speranza che si documenti prima di rispondere:
1) quali sono le garanzie ed i vantaggi per gli iscritti agli albi degli avvocati? Sono garanzie per gli avvocati o per i cittadini?
2) quale competenza ha il ministero delle finanze in materia di ordini, considerato che gli stessi sono enti pubblici territoriali non economici che non gravano per un solo euro sulle casse dello Stato?
3) qualcuno si è posto il problema lavorativo delle migliaia di dipendenti degli ordini professionali gli stipendi dei quali sono ora pagati dagli abrogandi ordini?
Consentitemi di affermare che per fare le riforme bisogna usare il cervello e per difenderle documentarsi (anche sotto il profilo storico).
Con i migliori saluti.
avv. Elio Di Rella
segretario nazionale ASSOCIAZIONE LIBERI PROFESSIONISTI (ALP)
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risponde la redazione di WSI
nello scusarci per il ritardo con cui pubblichiamo la sua lettera, la ringraziamo per le circostanziate puntualizzazioni prendendo atto allo stesso tempo delle sue ferme critiche. Alle quali non crediamo di dover aggiungere nulla, se non la richiesta di leggere “anche” i 62 commenti dei lettori pubblicati a corredo di quell’articolo. Notera’ che al di la’ di specifici dettagli tecnici e normativi, agli italiani in questo momento interessano soprattutto questioni di principio inderogabili e atteggiamenti irreprensibili da parte del legislatore. Cio’ che invece accade sempre piu’ raramente. Premettendo che il nostro compito e’ informare, mettere in evidenza, sollecitare e “dar voce” ma non c’e’ invece quello di fare le leggi, ci sembra di poter dire che i nostri lettori (550.000 visitatori unici) esigono soprattutto che i politici in Parlamento smettano di difendere con estrema arroganza interessi parziali o facenti capo a specifici segmenti, gruppi privilegiati e istanze corporative. Cosi’ facendo, i politici tipo Paniz ignorano sistematicamente il paese nel suo complesso, proprio in un momento in cui la vasta classe media dell’Italia e’ colpita da una grave crisi economica e dalla mancanza di concrete prospettive di crescita. Tutto qui. Ci fara’ piacere in ogni caso, se lo riterra’ opportuno, tornare sul tema pubblicando in futuro su WSI articoli di chiarificazione inviati dalla vostra Associazione.
cordiali saluti
il team di WSI