I listini americani hanno archiviato in positivo una seduta che si era preannunciata altamente volatile per via del “quadruple witching day”, che segna la scadenza di quattro diversi tipi di contratti su futures e opzioni. Il Dow Jones e’ avanzato dello 0.29% a 11560, l’S&P500 ha chiuso in rialzo dello 0.27% a 1319, il Nasdaq ha guadagnato lo 0.31% a 2235. Gli indici azionari chiudono cosi’ una settimana caratterizzata dal forte rally legato alla convinzione, piu’ o meno diffusa, che la Fed lascera’ ancora una volta invariati i tassi d’interesse.
A sostegno di tale tesi sono arrivati in mattinata gli ultimi aggiornamenti sulle pressioni inflazionistiche che ne hanno dimostrato una moderata accelerazione. Nel mese di agosto i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0.2%, rispettando le attese degli economisti. In rialzo della stessa misura anche la versione “core” del dato, che esclude le componenti piu’ volatili quali cibo ed energia, risultata in linea col consensus anch’essa. Il fatto ha smorzato le paure relative ad un ritorno della Fed alle strette creditizie, evidenziando che un nuovo rialzo del costo del denaro non sembra, per il momento, necessario.
In leggero calo (-0.1%) e’ risultata la produzione industriale di agosto; gli analisti si aspettavano un progresso dello 0.2%. Sostanzialmente in linea con le attese si e’ rivelata invece la lettura preliminare sulla fiducia Michigan, a settembre avanzata a 84.4 punti.
Le buone notizie economiche hanno offuscato il deludente piano di ristrutturazione comunicato dalla casa automobilistica Ford, che ha dichiarato di non ritenere possibile un ritorno alla profittabilita’ prima del 2009. La societa’ ha sospeso il pagamento del dividendo trimestrale ed ha annunciato un taglio di 10 mila posti di lavoro. Pessima la reazione degli investitori che hanno originato una vera e propria ondata di vendite sul titolo, sceso di oltre l’11%. A deprimere maggiormente il settore dell’auto e’ stato anche il taglio delle stime sui profitti da parte della concorrente tedesca Daimler Chrysler.
Buone notizie invece per Micorsoft, che beneficia dei commenti positivi degli analisti, basati sui miglioramenti apportati al nuovo sistema operativo Vista, sulla leadership nel comparto delle console di nuova generazione e sul potenziale successo del lettore media portatile Zune, da molti ritenuto come il rivale definitivo dell’iPod, commercializzato da Apple.
Notizie positive sono giunte dal comparto software con la trimestrale di Adobe Sysyems, rivelatasi migliore delle attese degli analisti. Il titolo e’ balzato del 10% dopo che il gruppo ha anche svelato le versioni aggiornate di alcuni software.
Tra gli sviluppi di mergers & acquisitions, potrebbe sfumare l’operazione di takeover tra Exelon e Public Service Enterprise Group, a causa del mancato accordo sulla concessione delle utilities. Exelon aveva offerto $17.7 miliardi per rilevare il gruppo distributore di energia elettrica.
In progresso Bristol-Myers Squibb: sembrerebbe che la rivale Shering-Plough sia interessata all’acquisto della societa’.
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A sostenere i listini nel corso delle contrattazioni era stato anche il pesante calo del greggio, scivolato ad un minimo intraday di $62.05 (peggior livello dallo scorso dicembre), per poi riprendere quota nella parte finale della seduta e chiudere in progresso di 11 centesimi a $63.33 al barile. La perdita settimanale e’ pari al 4.4%.
Sul valutario, l’euro ha chiuso in calo rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ sceso a quota $1.2660. Ancora in rosso l’oro. I futures con scadenza dicembre sul metallo prezioso hanno perso $3 a quota $583.00. In leggero calo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.7950% dal 4.7930% di giovedi’.