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WALL STREET : IL DOW RAGGIUNGE LA PARITA’

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Al termine di una seduta in cui molte sono state le occasioni di rimbalzo il Dow Jones riesce finalmente a virare in territorio positivo, dopo aver tenuto con il fiato sospeso gli investitori per tutto il corso delle contrattazioni.

A deprimere la performance del listino tecnologico, invece, e’ stato l’andamento negativo dei semiconduttori, con gli investitori che hanno preferito smobilizzare le loro posizioni in attesa dei risultati trimestrali che il colosso Intel Corp. (INTC – Nasdaq) comunichera’ entro la settimana.

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Il listino delle blue- chip ha assistito invece alle perdite di Alcoa (AA – Nyse),il cui progetto di espansione non ha ricevuto per ora l’approvazione del mercato.

Il Nasdaq ha chiuso a 1.696,31 (-0,42%)
Il Dow Jones a 9.347,62 (+0,04%)
L’S&P 500 a 1.089,98 (-0,15%)

Per tutto l’arco delle contrattazioni gli operatori hanno focalizzato le loro attenzioni sul comparto degli high tech , che ha sofferto soprattutto la decisione di Lehman Brothers di operare una revisione al ribasso su alcuni titoli, quali Applied Materials (AMAT – Nasdaq), Teradyne (TER – Nyse), Novellus (NOVS – Nasdaq) e Lam Research (LRCX – Nasdaq).

Le perdite del settore hanno cosi’ trainato al ribasso anche colossi del calibro di Cisco (CSCO – Nasdaq), Dell (DELL – Nasdaq) e Oracle (ORCL – Nasdaq).

Il listino hi-tech ha poi tentato il recupero a cavallo tra la prima e la seconda meta’ di contrattazioni, sospinto al rialzo anche dalla improvvisa impennata del Dow Jones, che in pochi minuti si e’ riposizionato sulla parita’ aiutato dai forti recuperi di American Express (AXP – Nyse).

Prima di chiudere in positivo, tuttavia, il listino dei titoli industraili ha continuato a oscillare per tutto il corso della seduta, rimanendo fino alla fine in negativo.

Ha influito sui mercati, poi, anche la decisione di Thomas McManus, analista di BancAmerica, di tagliare il prezzo target delle societa’ dell’ S&P .

L’analista ha infatti deciso di rivedere al ribasso i target price delle societa’ quotate dalla precedente stima di$49 a $48,25.

Tagliate anche le previsioni relative al 2002 per le societa’ dell’indice, il cui target price e’ stato tagliato dai precedenti $52 a $ 50,50.

E anche Jp Morgan ha giocato un ruolo importante nel deprimere il Nasdaq, abbassando il rating da “long-term buys” (acquistare nel lungo termine) a “market performers” di Altera ( ALTR – Nasdaq), Xilinx (XLNX – Nasdaq) e Applied Micro Circuits (AMCC – Nasdaq).

In particolare Eric Chen, l’analista che ha redatto lo studio, ha detto di aver raccomandato ai clienti di alleggerire le posizioni, “perche’ c’e’ il rischio che le quotazioni scendano di circa il 30% rispetto ai prezzi attuali”.

A rincarare la dose e’stato anche Richard Bernstein, strategist della Merrill Lynch , che nelle sue previsioni ha preso come punto di riferimento la curva di rendimento dei titoli di stato Usa.

“L’attuale inclinazione dimostra come il mercato si aspetta una ripresa degli utili solo nella parte finale del 2002. I mercati toro – continua Bernstein – non iniziano e finiscono in due settimane, come qualcuno si aspetta, ma sono molto graduali e lenti”.

A livello di settori le peggiori performance sono state accusate dai semiconduttori, dai titoli software, dal comparto petrolifero, dal settore del brokeraggio e da quello bancario.

Bene, invece, i titoli delle compagnie aeree, i bio-tech, e i titoli legati all’oro.

Tra le notizie societarie che hanno aiutato l’andamento dei titoli e’ distinta quella di Fannie Mae (FNM).

Il numero uno Usa dei mutui ha infatti annunciato utili in crescita del 23%, al di sopra delle aspettative.

Bene anche il comparto dei farmaceutici che ha visto brillare Pfizer (PFE – Nyse ) e Merck (MRK – Nyse ).

E sono stati proprio i rialzi dei difensivi a permettere al Dow Jones di chiudere in territorio positivo.

Sul fronte macroeconomico si e’ invece distinto il un calo delle scorte di magazzino inferiore alle stime di mercato.

L’indicatore ha infatti registrato una flessione ad agosto dello 0,1% contro le previsioni degli analisti che avevano pronosticato una flessione dello 0,3%.

Nel frattempo le previsioni degli operatori rimangono fosche.

“E’ vero che nelle ultime settimane i mercati hanno recuperato terreno, spinti soprattutto dalle buone performance del comparto tecnologico, cancellando cosi’ le perdite accusate dall’S&P 500 e dal Nasdaq dopo l’attacco terroristico dell’11 settembre – ha commentato Tom McManus di Banc of America – ma sul mercato azionario continuera’ ad avere un’ incidenza negativa lo scenario macroeconomico che non da’ segni di miglioramento. E d’altronde l’economia Usa stava scivolando nella recessione gia’ prima dell’attacco. A questo dobbiamo aggiungere che i profitti societari continuano a seguire l’ondata ribassista”.

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