WALL STREET:BLUE CHIP
AL TAPPETO AL GIRO DI BOA

di Redazione Wall Street Italia
Pubblicato 4 Marzo 2003 • Aggiornato 5 Aprile 2016 09:46

Seconda seduta consecutiva di ribassi per i mercati americani, che al giro di boa consolidano le perdite della mattinata. Dow Jones sotto quota 7.800 punti.

A indirizzare gli investitori verso le vendite fin dall’ avvio, un cotkail di spunti negativi, come la notizia dell’attentato terroristico nelle Filippine , la debolezza del dollaro, la brutta performance delle borse europee , le persistenti preoccupazioni per un attacco americano in Iraq e alcune indicazioni societarie bearish.

“Con l’Iraq, la Corea del Nord e adesso l’attacco nelle Filippine, la cautela non puo’ che essere la parola d’ordine sui mercati americani” ha dichiarato James Park, senior trader per Brean Murray & Co.

Molto bassi, non a caso, i volumi di scambio su Nyse e Nasdaq.

Un incoraggiamento agli acquisti sulle borse – anche se inascoltato fin qui – e’ arrivato dal global strategist di Morgan Stanley Barton Biggs, che all’indomani del pessimismo espresso del re degli investitori Warren Buffett sull’azionario, ha dichiarato di restare ancora “bullish” sui mercati finanziari. In una nota diffusa ai clienti, il guru sottolinea come, sebbene a fatica, i mercati continuano a resistere. Nell’attuale contesto, anche poche buone notizie potrebbero avere l’effetto di tradursi in un pronunciato rally.

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IL FRONTE INTERNAZIONALE

L’esplosione di un ordigno all’areoporto di Davao City, sull’isola di Mindanao (Filippine), ha provocato – questo il bilancio fin qui – 19 vittime e 144 feriti ed e’ avvenuta proprio mentre venivano rafforzati i controlli di sicurezza nel timore di attentati di estremisti nella parte meridionale del Paese prevalentemente cattolico, dove le forze governative stanno combattendo contro i ribelli musulmani che vogliono istituire uno stato islamico. Almeno un americano sarebbe rimasto ucciso nell’attentato, mentre altri tre sarebbero rimasti feriti.

Intanto, sul fronte Iraq, Saddam Hussein ha dichiarato che il suo Paese uscira’ vittorioso da una guerra con gli Stati Uniti.

Sempre oggi si e’ verificato un botta e risposta a distanza piuttosto rovente tra il presidente dell’Onu Kofi Annan e il presidente Usa George W. Bush. Kofi Annan ha definito positivo lo smantellamento dei missili da parte del paese, Bush ha ribadito che “l’Iraq sarà messo in condizione di non nuocere”.

IL FRONTE SOCIETARIO

A pesare sul Dow Jones sono in particolare i ribassi del colosso automobilistico General Motors (GM – Nyse), del gigante dell’intrattenimento Disney (DIS – Nyse), del gruppo chimico DuPont (DD – Nyse) e della societa’ di macchinari industriali chimico Caterpillar (CAT – Nyse)

Su GM e sul settore automobilistico (DJ_ATO) e’ piovuta la scure di Deutsche Bank che ha abbassato a ‘Sell’ il rating di molti gruppi.
A portare in rosso DIS e’ la sforbiciata sulle stime 2003 da parte della banca d’affari
Soundview . Quanto a DD, la revisione al ribasso sugli utili arrivata da Bear Stearns. CAT ha invece dichiarato che le vendite 2003 saranno piatte rispetto al 2002.

Tra le notizie che portano in rosso i tencologici, la cautela di Goldman Sachs sul colosso software Sap (SAP). Debole anche Cisco (CSCO – Nasdaq) sulla scia di alcuni rumor che riguarderebbeo il rapporto del Center for Financial Reporting and Analysis (Cfra). Male sia settore software (GSO) che networking (NWX).

Performance contratata per i semiconduttori (SOX). Molti titoli guadagnano sulla scia delle indicazioni positive giunte da Xilinx (XLNX – Nasdaq). Altri sono meno fortunati.

Aiuta a limitare le perdite del Nasdaq anche il leggero guadagno del settore biotech (BTK).

IL FRONTE MACRO

Non sono stati comunicati dati macroeconomici nella mattinata, tuttavia sui mercati bruciano ancora le brutte indicazioni emerse ieri sul settore manifatturiero (vedi indice Ism).

Una nota a toni chiaroscuri e’ invece arrivata proprio oggi dal presidente della Fed Alan Greenspan che ha dichiarato negli Usa non si e’ creata una bolla immobiliare come molti temono. Tuttavia, secondo il numero uno della banca centrale, quest’anno il ‘boom’ del rifinanziamento dei prestiti immobiliari negli Usa è destinato a ridimensionarsi, incidendo negativamente sull’ andamento della spesa dei consumatori, che ha tratto vantaggio proprio da questa componente.

A preoccupare gli investitori anche la persistente situazione di crisi del mercato del lavoro come emerso dal rapporto mensile sui licenziamenti fornito dalla societa’ di ricerca Challenger, Gray & Christmas. Nel mese di febbraio gli annunci di licenziamenti sono aumentati del 5%, a quota 138.177. Colpiti i dipendenti dei settori tlc, auto, finanziario, aerospaziale, trasporti e retail, ma non solo. Come sottolinea il Challenger, i tagli interessano anche le associazioni no profit e il comparto governativo.

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